12/07/2015 14:34
CORSERA (L. VALDISERRI) - Succede che la Roma «vera» - per quanto possa essere vera una squadra senza De Rossi, Manolas, Ljajic, Pjanic, Nainggolan, Torosidis, Romagnoli e gli acciaccati Strootman e Florenzi - perda 1-0 nel primo tempo contro il Gyor (serie B ungherese). E che la Primavera, rafforzata da Paredes e Destro, faccia 1-1 con lo stesso avversario nel secondo. Lo ha notato anche Rudi Garcia: «Io odio perdere e, anche se la squadra era stanca, si doveva fare meglio. I giovani hanno dato tutto e questo mi è piaciuto. Porterò qualcuno di loro in Australia».
È solo calcio d’estate e sarebbe ingiusto partire con i processi, però tre punti sono sotto gli occhi di tutti e meritano un approfondimento anche se siamo a luglio. La Roma continua a prendere gol in fotocopia, tipo il primo di ieri: imbucata tra i due centrali, lasciati senza protezione. Castan ha chiarito: «Anziché protestare con l’arbitro per un fallo non fischiato bisogna essere più cattivi,e fare le cose semplici».
Il rapporto con la curva si prospetta molto delicato per la prossima stagione. Ieri, al 15’ del primo e secondo tempo, con puntualità svizzera, è partito il coro «Pallotta pezzo di m...». Ironia verso i giocatori: «Vinceremo il tricolor», «Resteremo in serie A», «Ci vuole allenamento». «Un tiro in porta, vogliamo un tiro in porta». E due striscioni: «Gervinho Mocio Vileda» e «Stagione 2015-2016, 11 atleti in campo?».
Il mercato ha portato finora solo Iago Falque e Garcia ha chiesto tre rinforzi: un portiere (Romero?), un terzino sinistro (Baba o Adriano), un centravanti (Dzeko). Senza vendere nessuno dei pezzi pregiati, compresi Ljajic e Romagnoli. Altrimenti, mentre le avversarie migliorano, la Roma rischia di peggiorare. Il tempo per rimediare c’è, ma bisogna farlo con pedine davvero valide.