Rose a 25, giovani ed extracomunitari. Ciclone sul mercato

01/07/2015 15:17

GASPORT (C. LAUDISA) - A poco più di un terzo del cammino il calciomercato ci porta ufficialmente nella nuova stagione. Quella delle riforme. E, per ora, delle grandi spese. Il 1’ luglio è il tradizionale crocevia, la data in cui possono essere depositati i contratti per la stagione entrante. Poi, il 31 agosto il sipario calerà sulle contrattazioni a campionato ormai iniziato. E dire che dal 30 maggio in poi (ultima giornata della A) i colpi non sono mancati. La ha aperto le danze aggiudicandosi l’asta per Dybala (32 milioni più 8 di bonus) ed ha completato l’opera con gli ingaggi di Mandzukic e Khedira. Le vere scintille, però, sono arrivate dal derby milanese. Per l’Inter Kondogbia (37 milioni più 3 di bonus) è il trofeo della sfida vinta con il Milan che, poi, ha ripiegato su Bertolacci (20 milioni). Duelli costosi, prova di una à che nel calcio ha fretta di rialzare la testa.

LE NOVITÀ Questa è stata anche l’ultima estate delle comproprietà. Con l’addio alle buste il calcio italiano fa un deciso passo avanti verso l’integrazione nell’Europa che conta. Ma è lecito attendersi anche altri mutamenti, alla luce delle norme varate dalla gestione-Tavecchio. Dalla stagione 2015-16 anche le società di serie A avranno un tetto alle loro rose, sulla falsariga di quanto già avviene nelle competizioni europee. Soprattutto i grandi club devono convivere con almeno una trentina di professionisti in prima squadra, ma d’ora in avanti ne potranno utilizzare al massimo 25. E comunque a disposizione dovranno esserci 4 calciatori cresciuti nel vivaio del club e altrettanti di formazione italiana.

IL TAPPO Con questi presupposti le mosse in entrata e in uscita dovranno fare i conti con gli evidenti limiti prospettati dal nuovo corso. Anche perché all’orizzonte ci sono pure gli interessi dei calciatori in uscita. Se qualcuno di loro puntasse i piedi e rifiutasse un eventuale trasferimento? L’ipotesi va messa nel conto. L’evidente condizionamento dei piani societari porterebbe a delle fatali contrapposizioni. E in quel caso la società in questione continuando a pagare il proprio tesserato, come giustificherebbe l’esclusione tecnica? L’ombra degli esuberi s’allunga sulla serie A, considerando una limatura di almeno 300 posti di lavoro. Se non di più. E comunque è difficile prevedere il passaggio in serie minori. Con la riduzione dei campionati ormai in vista è dura che nascano opportunità alternative.

STRANIERI Intanto continuano ad arrivare sempre più stranieri. Un fenomeno che danneggia i nostri vivai, ma che permette di risparmiare un bel po’ di denari. I talenti di casa nostra, infatti, costano sempre tanto. Possibile ci siano anche altri motivi, ma il tema finanziario è sempre preminente. L’osservazione riguarda di riflesso le scommesse sui giovani extracomunitari. Anche su questo punto la Figc ha provato a battere nuove strade. Va ricordato che ogni club può far entrare due nuovi extra-Ue a patto che ne vadano via altrettanti: la novità è che uno dei due deve avere un curriculum certificato. Un modo per tenere aperti i mercati, provando a salvaguardare la bontà tecnica dei nuovi investimenti. Non è un compito da poco, né sarà facile mantenere promesse.