Teche a difesa dei monumenti, nuovi tornelli e curve ridotte: il piano per fermare gli ultrà

29/07/2015 15:06

CORSERA (R. FRIGNANI) - Teche di vetro per proteggere i monumenti dalla furia degli ultrà stranieri. «È una proposta, dovremo parlarne con il Comune», spiega chi ogni giorno è in prima linea nella prevenzione degli incidenti allo stadio. Una rivoluzione figlia di quanto accaduto quando arrivarono gli hooligan olandesi el Feyenoord, responsabili di gravi danneggiamenti a piazza di Spagna. Si tratterebbe di teche rimuovibili, da montare alla vigilia dell’arrivo degli ultrà e poi togliere. E questo già da agosto, con i preliminari di della Lazio, potrebbe avvenire più volte da agosto a prima di Natale (tra preliminari di per la Lazio, fase a gironi della stessa per la Roma e per gli stessi biancocelesti, se supereranno l’ostacolo e non finiranno in Europa League).

È una delle principali novità allo studio della , accompagnata dalla proposta di spostare subito Roma- alla seconda giornata, il 30 agosto, da match a rischio in notturna a partita da tenere sotto controllo di pomeriggio, alle 18, se non addirittura a mezzogiorno. Ma non solo. Ieri mattina il Niccolò D’Angelo ha presentato il contenuto dell’ordinanza sullo stadio Olimpico che contiene il modello organizzativo per la sicurezza degli incontri di calcio». Molte le iniziative. A cominciare dall’obbligo per Roma e Lazio di effettuare lavori prima dell’inizio del campionato di divisione delle curve (probabilmente slitteranno a dopo le prime due giornate), con un corridoio centrale protetto da lastre di cemento - tipo new jersey - alte due metri e 20 centimetri, montando anche barriere più alte di quelle attuali fra un settore e l’altro.

Proprio le curve saranno ridotte e divise in due sottosettori già dalla fase di pre filtraggio dei tifosi. Si passerà da 8700 posti a 7500 ciascuna con una diminuzione complessiva di 2400 tifosi. Al loro posto ci sarà uno spicchio vuoto al centro delle curve presidiato dagli steward. E proprio su questo punto ha battuto il D’Angelo. «Ce ne sono sette sotto indagine perché hanno agevolato i tifosi nello scavalcamento da un settore all’altro dell’Olimpico. Non l’hanno impedito, non sono intervenuti e non hanno dato l’allarme». Il loro numero sarà aumentato, come anche l’addestramento, a patto che le società romane facciano degli investimenti in questo senso.

Ma ci saranno iniziative preventive per bloccare i tifosi violenti già dai tornelli che potrebbero essere equipaggiati con apparecchi biometrici in grado di identificare - paragonando al computer l’immagine dell’ultrà con le foto segnaletiche - pregiudicati ricercati, daspati o comunque personaggi considerati pericolosi. «Non voglio più sentire ogni domenica “meno male, oggi è andata bene” - spiega D’Angelo - per me deve andare sempre bene, ma non possiamo militarizzare l’Olimpico, che è uno stadio agibile ma difficile da controllare, specialmente di notte».
La speranza è che con il nuovo stadio le cose possano cambiare. Ma non si sa ancora quando.