Calabria, Verde, Pellegrini: quelli che arriveranno

04/08/2015 14:00

GASPORT (F. ODDI) - Bernardeschi ce l’ha fatta, il suo erede è già in casa: si sono in evidenza nella stessa Europa League 2014-15 gli ultimi due numeri 10 cresciuti nel vivaio viola, a Simone Minelli manca ancora lo squillo da prima pagina, ma è del ’97, ha tempo. Dietro una generazione di 20enni che già frequenta l’Under 21 e «vede» la Nazionale A, c’è una fila di ragazzi tra i 17 e i 20 che morde il freno in Primavera: non tutti bruciano le tappe come Federico Bonazzoli, che a 18 anni ha già lasciato casa-Inter, per giocarsi le sue carte alla Samp. Federico Dimarco, cresciuto con lui, si deve accontentare delle amichevoli, per capire quanto è duro il calcio dei grandi, per uno che tra Giovanissimi e Allievi spingeva e segnava come un piccolo Roberto Carlos.

CALABRIA PROMOSSO - Ma nelle amichevoli c’è poco in palio per le squadre, molto per i giocatori, moltissimo per i ragazzi: tanti giocano bene ma tornano dietro le quinte appena si comincia a fare sul serio, non sembra il caso di Davide Calabria, che Mihajlovic ha già promosso vice-Abate dopo le buoni prestazioni di mezza estate. Non è un gigante ma corre, crossa, tira e si adatta senza problemi anche sulla sinistra: Inzaghi lo ha già fatto debuttare in A, sta ripercorrendo le orme di De Sciglio, qualche infortunio in meno e può arrivare più lontano.

PELLEGRINI DI ROMA - La classe ’96, quella di Davide Calabria, non avrà molti rappresentanti in A, almeno tra gli italiani: Alberto Cerri, dopo il fallimento del Parma, ha firmato per la , ma dopo essersi tolto lo sfizio di debuttare sostituendo Marchisio col Borussia andrà a giocare a Cagliari. Finirà in B pure Scuffet, per togliere un po’ di ruggine ai riflessi che ne avevano fatto il giovane a cui l’Atletico Madrid voleva affidare il futuro. Giocherà in A, probabilmente anche tanto, Lorenzo Pellegrini, un’anomalia nel mercato della Roma: la nuova proprietà quest’estate ha ritenuto cedibili parecchi talenti cresciuti a Trigoria, da Bertolacci a Viviani fino a Romagnoli, ma tutti avevano avuto la valutazione moltiplicata da una o più stagioni in prestito. Pellegrini no, pur essendo un punto fermo dell‘Under 19: è l’unico passato dalla Primavera alla cessione a titolo definitivo, per 1,2 milioni, nel Sassuolo è già pronto per insidiare il posto a Duncan. La Roma si è tutelata col diritto di recompra , ma le cifre le ha stabilite il club emiliano: 8 milioni tra un anno, 10 tra due, non un prezzo di favore. Il per Daniele Verde è stato ben più conciliante: prestito secco, facile che lo facciano pure giocare titolare prima di restituirlo alla Roma.

PRIMAVERA ALLUNGATA - Gli altri ’96, per quanto bravi, faranno i fuoriquota in Primavera: toccherà ai laziali Murgia, Guerrieri e Palombi, centrocampista, e attaccante, al romanista , centrale difensivo, e a Piu - punta dell’Empoli - salvo offerte irrinunciabili dell’ultimo minuto. Per i ’97, la Primavera è nell’ordine delle cose, anche se i più bravi sperano nell’esordio: tra loro Filippo Romagna, che era andato in panchina con la già ai tempi di . Il romanista Lorenzo avrà problemi per l’abbondanza nell’attacco di , Audero () e Meret (Udinese) per il ruolo, ma qualche convocazione da terzo l’hanno fatta già da tempo. E così quelli che se arriva qualcosa bene, e se non arriva bene lo stesso, sono i ragazzi del ’98: i migliori li ha il Milan - da Locatelli a Cutrone, passando per Llamas e Zanellato, con l’enigma Mastour, che sarà il più bravo di tutti non appena imparerà che ha anche dei compagni - ma occhio alla Roma, campione d’Italia coi gol di , e al Sassuolo. Poca tradizione, ma aveva da tempo un ottimo , Adjapong, nero di passaporto italiano, e ha completato l’opera facendo la spesa vicino casa: se il Parma fallisce, tu stai a soli 70 km e ti prendi il responsabile del vivaio (Francesco Palmieri), i più bravi lo seguono. E uno di loro, il difensore croato Erlic, è già andato in panchina in serie A.