08/08/2015 14:16
GASPORT (M. CANNONE) - Quando si pronuncia questo nome viene subito in mente un centrocampista di molta classe e potente tiro di sinistra, campione mondiale nel 1970 col Brasile contro l’Italia in finale e che chiuse la carriera alla Fluminense. Il Gerson odierno è anche un centrocampista mancino, gioca alla Fluminense, ha pure talento ma è soltanto ai primi passi nel calcio, e non è parente del suo omonimo. Gerson è nome di battesimo. Un ragazzo di 18 anni, alto 176 cm, su cui la Roma vuole scommettere a partire da gennaio. Nel frattempo rimarrà alla Flu in compagnia di Ronaldinho.
PIOVEVA IN CASA Nato a Belfort Roxo, comune della periferia di Rio, il gioiello è cresciuto nel vivaio della Fluminense. Origini povere, come la maggioranza dei calciatori. Il padre Marcão ha pure venduto dei rottami metallici per poter pagare il biglietto del figliolo agli allenamenti. Vivevano in una dimora precaria, dove pioveva dentro. Oggi, grazie al calcio, la famiglia ha altre condizioni di vita. Non sono ancora diventati ricchi, ma possono già sognare con giorni molto migliori.
FUORI MONDIALE Gerson non c’era al Mondiale Under 20 quest’anno. «Lui non ha voluto andarci», dice alla Gazzetta Alexandre Gallo, nipote di Calabresi e ct delle giovanili del Brasile esonerato poco prima della competizione. «Sono stati motivi personali, dobbiamo rispettarli», spiega. «Prima, quando era alla Nazionale Under 17 aveva chiesto di andar via perché sua nonna non stava bene. Ma penso proprio che la Roma abbia fatto una scelta azzeccatissima. È un ottimo atleta, di grande visione di gioco, con capacità di finalizzazione, molta tecnica, velocità. Tutte le qualità per diventare un asso. Possiede un profilo ideale per il calcio europeo. Ha grande personalità. Esercita persino una leadership tra i compagni», rivela Gallo.
FLUMINENSE Il futuro romanista ha 27 presenze e quattro gol coi professionisti della Fluminense, terza in classifica nella Serie A brasiliana, che in questa stagione è già al terzo allenatore. Enderson Moreira, da poco più di due mesi al timone della Flu, è stato anche rintracciato dalla Gazzetta per parlare di Gerson: «È un ragazzo dal grande futuro, intelligente, che già dimostra segni di maturità. Certamente deve imparare alcune cose, tipo proteggere il pallone. Ma ne ha già sviluppate altre, come arretrare per marcare. E si è dimostrato molto tranquillo idurante queste trattative con l’Europa. Il suo rendimento non è calato. Ho già visto giocatori più esperti che non hanno saputo sopportare la tensione in tali situazioni».