14/08/2015 15:09
CORSERA - È sicuramente molto gratificante, per un calciatore, quando il club decide di «ritirare» il suo numero. Per qualità di gioco e fedeltà in pochi meriterebbero questo onore più di Francesco Totti. Eppure, con un colpo di classe dei suoi, il capitano della Roma (alla 24ª stagione, 588 gare in serie A e 243 gol) ha disinnescato il caso della foto del giovane Gerson con la maglia numero 10 con le parole migliori: «La numero 10 è la mia seconda pelle, ma tutti dovranno cullare il sogno di vestirla e onorarla». Meglio farla diventare un simbolo «vivo», trasformandola nell’obiettivo di tutti i ragazzini, piuttosto che la celebrazione di un passato che non ritornerà.
Gerson, talentino strappato alla concorrenza del Barcellona, ieri è sbarcato a Fiumicino e oggi sarà ospite all’amichevole Roma-Siviglia (ore 20), presentazione della squadra giallorossa 2015-2016. Il brasiliano potrà fare parte del gruppo 2016-2017: a gennaio sarà prestato al Bologna, perché extracomunitario (la Roma ha completato i posti con Dzeko e Salah).
Il futuro è dalla sua parte e il ds giallorosso Walter Sabatini si è preso la responsabilità della spedizione della maglia a Gerson, che a qualche tifoso è sembrata una mancanza di rispetto: «L’ho fatto per motivarlo, non certo per offendere qualcuno». Ma Totti ha fatto l’ennesimo assist.