17/08/2015 14:14
IL TEMPO (G. GIUBILO) - La ricreazione è finita. Per qualcuno in anticipo, domani sera la Lazio si affaccia alla scena europea all’Olimpico nel primo atto della doppia sfida al Bayer per un posto nell’Europa maggiore. Ci arrivano Pioli e i suoi ragazzi, per un riscatto sugli umori neri prodotti da un’estate da incubo: dalla rinuncia allo spettacolo nella Supercoppa cinese, all’inutile ricerca di segnali confortanti nelle amichevoli di avvicinamento agli impegni ufficiali, che più contano.
Quasi a braccetto con la Roma aprirà i campionato sabato sera, ancora in casa, stavolta con il Bologna. Meno di tre ore prima a Verona con l’Hellas, alzerà il sipario quella strana Roma a trazione anteriore, che regala spettacolo a raffica, per poi uscire praticamente dal campo, mantenendo appena due dei sei gol di vantaggio sul Sevilla, che nella Supercoppa di Spagna si era arresa ai marziani dei Barcellona soltanto all’ultimo minuto. La Roma ha una batteria offensiva da far spavento, ora Garcia deve sperare che il gigante Rudiger possa puntellare una difesa ridotta ai minimi termini. Nonostante questi legittimi dubbi, la Roma ha i titoli per proporsi come prima antagonista di una Juventus che colleziona primati e ha dunque diritto alla consueta pole position.
Allegri ha perso due pezzi da novanta come Pirlo e Vidal, ma agito sul mercato con la consueta sapienza. Rispetto al campionato scorso, torna in gioco Milano, dopo una stagione di incubo. L’Inter ha seguito troppo i capricci di Mancini che ha perso Kovacic, reclutato dal Real, ma ha avuto almeno un motivo di conforto, scongiurando il pericolo di un ritorno in Italia di Felipe Melo, autentica sciagura.
Sta meglio il vecchio amico Sinisa, ha ottenuto il regalo che aveva chiesto, quel Romagnoli che già a diciannove anni era il miglior centrale della serie A. Ma ci sono anche le protagoniste della stagione passata, Napoli e Fiorentina con due nuovi timoni da percorsi differenti. Sarri artefice del miracolo Empoli, Paulo Sousa che in estate ha regalato alla sua Fiorentina scalpi illustri come quelli del Barcellona e del Chelsea a Stamford Bridge. Dopo la prima fascia nella quale va inserita la Lazio, le genovesi con umori alterni, poi la solita Udinese, il Palermo, il Sassuolo e soprattutto il Torino.
Si allarga la schiera delle aspirante alla salvezza, anche se Bologna e Hellas possono avere meno limitate aspirazioni. Complicano le previsione le incognite legate alle due matricole assolute come il Carpi e il Frosinone . Chievo, Empoli e Atalanta hanno superiori risorse di esperienza, sperano di riuscire ancora a sorprendere.