17/09/2015 14:22
GASPORT (C. ZUCCHELLI) - La strada l’aveva tracciata alla vigilia, in tutti i sensi: Daniele De Rossi, da Trigoria, aveva lanciato il messaggio forte e chiaro. Aveva detto che la Roma doveva giocare «unita e compatta» e la squadra l’ha preso in parola. Aveva detto che la Sud, se avesse scioperato, meritava «rispetto perché si tratta di una protesta civile» e i tifosi, anche in questo caso, lo hanno preso in parola. È stata una notte da ricordare, quella del capitano di ieri, il primo ad abbracciare Florenzi dopo il gol, il primo ad abbracciare Garcia al fischio finale: «Questo punto vale tantissimo, per l’orgoglio nostro e dei tifosi che temevano un’imbarcata come lo scorso anno».
CIAO BAYERN - Il fantasma del Bayern Monaco dei marziani, di una Roma riportata con 7 gol sulla terra, è archiviato. E pazienza se per farlo la Roma si è dovuta snaturare, sacrificarsi, chiudendo con appena il 30% di possesso palla. La lezione di un anno fa è servita, e De Rossi, petto in fuori e sorriso dei giorni migliori, ammette: «Quella del 2014 era un’altra Roma, una giornata storta ci sta, stavolta siamo stati più attenti e accorti. Soffrire contro il Barcellona è normale, ma anche se abbiamo sofferto abbiamo avuto anche occasioni per ripartire». Il punto di ieri vale tantissimo, ma De Rossi, che conosce come nessuno l’ambiente di Roma, già pronto a volare, invita tutti alla prudenza: «Il pareggio non è come una vittoria perché poi alla fine i punti sono quelli, il girone sarà combattuto e difficilissimo, però giocarsela così con i campioni d’Europa è stato bello». Nainggolan fa un’analisi più tecnica: «Sì, potevamo fare di più in fase offensiva, ma è anche vero che abbiamo speso molto per difenderci. Dobbiamo crescere come gioco ma abbiamo dato tutto», spiega il centrocampista che aggiunge: «Magari il punto peserà anche di più allafine del girone...».
SCIOPERO E TIFO - A rendere (quasi) perfetta la notte dell’Olimpico, tutto esaurito tranne che per lo spicchio riservato ai tifosi catalani, ci hanno pensato anche i tifosi: i gruppi organizzati hanno continuato la loro protesta contro la divisione del settore voluta dal prefetto (cori contro di lui) e dal questore, ma il resto dello stadio ha cantato, riservato cori e applausi a tutti – anche a Luis Enrique – e in Tribuna Tevere c’è stata una coreografia con bandierine bianche, gialle e rosse. Nonostante qualche fila all’ingresso, dovuta ai controlli che da questa stagione sono particolarmente accurati, al fischio d’inizio lo stadio era pieno in ogni ordine di posto. In tribuna, tra gli altri, anche Cristian Totti, scatenato nell’esultare e nel tifare nonostante la panchina del papà.
HAPPY TONI - Felice Cristian, felice anche Toni Rüdiger, come dice il suo hashtag #happytoni: «Un punto contro i detentori del titolo nel mio primo match di Champions. Grazie a tutti quelli che hanno creduto in me», ha twittato il difensore tedesco, apparso in ben altra forma rispetto alla partita contro il Frosinone. Nello spogliatoio è stato uno dei più sorridenti, ma non è che gli altri compagni, lasciando lo stadio, fossero da meno. Varrà anche un punto, come ha giustamente detto De Rossi, ma la sensazione è che il pareggio coi fenomeni del Barça, per la Roma, valga davvero oro.