22/09/2015 15:59
CORSERA (B. TUCCI) - Da vergognarsi. Questa è la sintesi di una domenica su cui Pioli e Garcia dovrebbero ben riflettere per poi dimenticare. Sono proprio loro che debbono recitare il «mea culpa» se Lazio e Roma hanno fatto quelle figure barbine contro il Sassuolo e il Napoli. Il mister di Formello non ne ha azzeccata una: formazione sballata, gioco inesistente, aggressività nulla, freschezza atletica pessima. Come mai? Lo ripeto per l’ennesima volta: la campagna acquisti della società è stata inesistente. Eppure sarebbero bastati due o tre elementi di peso per quel salto di qualità che tutti si aspettavano dopo il bellissimo campionato dello scorso anno. Invece si è andati alla ricerca di «pezzi» che costavano poco e non ci si è resi conto che gli anni passano e che per molti giocatori una stagione in più o in meno significa tanto. Così, la Lazio rischia un altro campionato di mezza classifica. A Pioli il compito di smentire questo bruttissimo presagio e ripetere quelle meravigliose partite con cui la Lazio incantò i critici di tutta Italia.
Il «crucifige» non risparmia Garcia. Vorrei sottolineare solo un particolare per non infierire: nella scorsa stagione si invocò a gran voce l’acquisto di un centravanti che alla Roma mancava come il pane. E allora? Adesso che è atterrato a Trigoria, a prezzo di duri sacrifici economici, lo si lascia in panchina? Che modo è di ragionare questo? E poi si rivoluziona una formazione che ha dato lezioni di gioco alla Juventus per il prurito del turnover? Per carità! Non solo: si tiene fuori Dzeko, ma tra le riserve figura anche il buon Digne, che ha dimostrato di essere un ottimo elemento. Per mettere chi in campo? Un certo Antonio Ruediger che ne ha combinate di cotte e di crude. Suvvia, non scherziamo, mister. La società le ha regalato una splendida rosa per ben figurare sia inChampions che in campionato. Avanti di questo passo lei rischia davvero di uscire dal cuore dei tifosi e dal portone di Trigoria. Il panettone di Natale lo si deve conquistare.