21/09/2015 14:50
CORSERA (G. PIACENTINI) - Il pareggio contro il Barcellona (1-1) è stato festeggiato come una vittoria, quello di ieri con il Sassuolo (2-2) accolto invece come una sconfitta. In quattro giorni la Roma è riuscita a polverizzare l’effetto Champions e ora si trova a fare i conti con una classifica che la vede a meno 4 punti dall’Inter capolista. Sotto la lente d’ingrandimento ci sono le scelte di Rudi Garcia, che rispetto a mercoledì ha cambiato 6 calciatori della formazione titolare. Un turnover forse eccessivo. «Se avessi pareggiato - la difesa del tecnico - con in campo la squadra che ha giocato col Barcellona, mi avrebbero chiesto perché non avevo fatto turnover. La cosa un po’ strana è che stava meno bene sul piano fisico chi è entrato rispetto a chi aveva giocato. Per alcuni era un ritorno dopo tanto tempo, mancavano di ritmo partita: queste cose vanno trovate in allenamento, non è possibile questo squilibrio sul piano fisico».
Un passo falso inaspettato. «Abbiamo perso due punti, che dobbiamo ritrovare in trasferta. Il Sassuolo è un’ottima squadra, lo sapevamo, e sta in forma. Ma mi aspettavo di più dagli undici che hanno iniziato la partita. Nel secondo tempo abbiamo visto una Roma più di qualità, abbiamo sfiorato la vittoria ma i danni erano stati già fatti nel primo».
C’è stata tensione al momento della sostituzione di Iturbe. L’argentino è uscito dal campo prendendo a calci un cartellone, poi è sceso di corsa negli spogliatoi prima di essere richiamato in panchina. «Non ho visto quello che ha fatto, io sono concentrato sulla partita. Chi esce si comporta come crede, ma penso si debba sempre portare rispetto a chi entra. Le risposte i giocatori me le devono dare sul campo, Manuel si è meritato il posto da titolare perché si è allenato con molto impegno ed è entrato bene nelle partite, a Frosinone infatti ha anche segnato. Quando uno è titolare deve fare una bella partita, e non è stato il suo caso, ma come lui hanno giocato male tutti quelli che erano in campo nel primo tempo».
Il gol numero 300 di Totti in maglia giallorossa non è servito a molto. «È un traguardo straordinario, ma sono convinto che avrebbe voluto festeggiare con una vittoria. Tra poco farà 39 anni e, quando sei un attaccante, è difficile giocare troppo. Deve farsi trovare pronto come ha fatto, ed essere freddo davanti la porta. Per quanto riguarda la nostra manovra, abbiamo fatto 27 cross ma non abbiamo avuto abbastanza presenza in area. Questo è un difetto quando non c’è Dzeko».