26/09/2015 15:20
GASPORT (A. PUGLIESE) - A pensarci bene, il paradosso è proprio questo: essere in discussione nonostante due secondi posti consecutivi (con quasi cento milioni di introite dalla due conseguenti Champions League) e una media che nei primi due campionati l’ha portato oltre la soglia dei due punti a partita (esattamente 2,04, nessuno nella storia della Roma era riuscito a fare tanto, Spalletti e Capello si fermarono a 1,89). Eppure il paradosso è quasi realtà e la sfida di oggi pomeriggio con il Carpi per Rudi Garcia rappresenta molto di più di una semplice gara, quasi l’inizio di una nuova via. «Ma io non mi sento in bilico, la mia unica preoccupazione è preparare al meglio la partita con il Carpi», ha detto ieri il tecnico francese. Quel che è certo, allora, è che da oggi in poi Garcia non farà più sconti a nessuno, partendo da quelle che sono le sue certezze: Digne,Keita e Pjanic, i suoi tre fedelissimi (almeno in attesa che quello storico, Gervinho, torni a giocare partite di livello differente dalle ultime prestazioni).
I TRE SPECIALI A Pjanic il tecnico francese ha già chiesto uno sforzo nelle ultime due partite, contro Sassuolo e Sampdoria, quando il bosniaco è tornato a disposizione dall’infortunio muscolare subito in nazionale. Anche oggi il centrocampo giostrerà proprio intorno alla sua fantasia, alle sue giocate, alle sue intuizioni. Possibile che oggi giochi un reparto nuovo, diverso da quelli schierati finora. Garcia, infatti, ha la necessità di far rifiatare un altro dei suoi fedelissimi, Keita, in vista della partita di Champios League di martedì prossimo in Bielorussia, sul campo del Bate Borisov. Ma il tecnico francese ci penserà fino alla fine, perché dare un turno di riposo al maliano vorrebbe dire stravolgere un po’ tutta la squadra, mettendo dentro Vainqueur dal via e rialzando De Rossi in regia, con ritorno al centro della difesa di Castan. Su questo si è lavorato ieri, ma poi bisognerà vedere le convinzioni finali del tecnico. Di certo, a sinistra giocherà Digne, uno che da quando è arrivato ha collezionato solo buone prestazioni e che ha in Garcia un po’ la sua stella polare. Difficile pensare da qui in poi ad una difesa senza il terzino francese.
LE MOSSE Insomma, a conti fatti potrebbe essere una Roma ancora una volta nuova quella che oggi dovrà riscattarsi contro il Carpi. «Dovremo essere bravi a ripetere la partita giocata contro la Sampdoria, magari essendo più efficaci in attacco — dice Garcia —. La classifica? Non può essere un problema dopo 5 partite, ma può diventarlo se la distanza dovesse aumentare». Sta di fatto che oggi (in un Olimpico quasi vuoto a causa della protesta dei tifosi) la Roma non può permettersi ulteriori passi falsi. Anche se non tutti stanno benissimo: Florenzi ha preso una botta alla coscia e proverà questa mattina, Nainggolan si trascina da un po’ un problema al ginocchio («Ma Radja deve fare meglio, lui lo sa, può fare la differenza») e Iago Falque non è al meglio. Insomma, in virtù di tutto ciò il francese potrebbe davvero decidere di lanciare dal via Vainqueur e rispolverare Castan. Anche se a parole Garcia si è nascosto un po’. «Leo sta migliorando, ha una voglia pazzesca. Ma non è ancora al 100%, quando lo sarà ci potrà aiutare». Possibile che avvenga già oggi, con il tecnico che spesso ha fatto pretattica. «Vainqueur invece fisicamente sta molto meglio e può darci una mano. A Mosca si allenava quasi da solo».
TOTTI CON DZEKO Il problema va oltre ed è quello di essere il più efficaci possibile. In fase realizzativa, ma anche in difesa. «Dobbiamo evitare di prendere gol, perché si può vincere anche 1-0». In attesa che Dzeko sia decisivo come ci si aspetta. «Edin lo vedo tranquillo, i suoi gol arriveranno presto. La squadra deve imparare a giocare per lui». Per questo Garcia oggi sta pensando a un’altra mossa, quella di riproporre insieme Totti e Dzeko, con il capitano come trequartista. Lui non è uno dei fedelissimi di Garcia, ma al suo genio il francese non intende rinunciare. Comincia un nuovo percorso. Senza sconti per nessuno.