14/09/2015 15:22
LAROMA24.IT - La Roma vince faticando al Matusa di Frosinone. Uno dei maggiori indiziati per questa deludente prestazione è il turn over pre turno Champions. 3 punti conquistati nonostante la difficile coabitazione tra Dzeko e Totti, un Gervinho lontano parente di quello visto nella prima stagione di Garcia e l'assenza per infortunio di Pjanic. Ora la Roma è attesa all'esordio Champions contro la squadra più forte del mondo: il Barcellona di Luis Enrique.
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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IL TEMPO (T. CARMELLINI)
Ma perchè un allenatore deve complicarsi la vita in questo modo? Possibile che Garcia sia l’unico nella Capitale a non aver capito che in questo momento non deve cambiare per far sì che la «sua» nuova Roma acquisisca la fisionomia sperata? Difficile da credere, ma pare proprio di sì. Così, mentre le altre big del campionato stentano, i giallorossi rischiano di farsi sfuggire la grande occasione: perché è chiaro che in questo momento, con la crisi ormai conclamata della Juve e le altre che faticano ancora ad ingranare, la squadra di Garcia diventi la grande favorita della stagione. Sì, è vero, la Champions conta, la strada è ancora molto lunga e bisogna fare delle scelte per certi versi scontate, ma pensare di accontentare tutti in questa fase della stagione è impossibile. Il tecnico deve scegliere la «sua» squadra e puntare su quella senza «tagliare» fuori nessuno (almeno dal punto di vista mentale questo è chiaro), ma dettando quelle che lui crede siano le attuali gerarchie a prescindere dai nomi. Insomma non si deve lasciar condizionare ed ostinarsi con giocatori che in questo momento appaiono chiaramente fuori dal contesto. Vale in primis per Gervinho, tenuto incredibilmente dentro contro il Frosinone, ma per certi versi anche per capitan Totti che non può giocare assieme a Dzeko: almeno è ciò che ha detto la sfida del Matusa.
IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)
Di questa Inter, oltre la Juventus, in netta difficoltà, devono tenerne soprattutto conto la Roma e Garcia. La Champions League alle porte è un impegno prestigioso che porta via energie fisiche e mentali,ma occhio al turn over. Da quando è stato inventato è croce e delizia di ogni allenatore, il rischio di incartarsi è assai elevato. La storia dimostra che la forza di una squadra sta nell’avere una sua precisa identità con una formazione base,mentre la sua ricchezza consiste nella possibilità di sostituire un calciatore con un altro di pari valore, quando serve e senza contraccolpi. Cambiare con frequenza interpreti e moduli può diventare rischioso e generare confusione.
CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)
Il problema ora è dell’Inter: prima, sola, con doppio vantaggio, sta correndo verso cosa? Vista fino ad ora solo la Roma ha in potenza qualcosa di più in un campionato strano, liberato dagli infortuni della Juve, senza ancora un riferimento. L’Inter si propone ora di essere quel riferimento.
LA REPUBBLICA (G. MURA)
Non ho capito perché Mihajlovic abbia tenuto in campo tanto tempo Honda né perché abbia toltoBacca. Anche il Gervinho di Frosinone non l’ho capito, e il tandem Totti-Dzeko in rapporto alle attese nulla ha prodotto.