La carica delle 101

06/09/2015 14:29

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - E' sempre più dura la vita dei romanisti in Nazionale. E' un periodo un po' così, passerà. e Alessandro - chi più e chi meno - pesano le speranze di essere in campo stasera contro la Bulgaria qui a Palermo. Specie dopo aver terminato la sfida con Malta con zero minuti per ciascuno. Nessuno dei due ha certezze di giocare, ma forse per entrambi, questa è la volta buona. Daniele vuole interrompere la maledizione delle cento presenze. Fatte quelle, il buio azzurro. Dopo aver tagliato il traguardo dei centenari, si è fermato e/o lo hanno fermato. E lui questa incertezza la soffre. Eppure questo stadio di Palermo proprio a Daniele è tanto caro. Qui il 4 settembre di undici anni fa metteva per la prima volta la casacca azzurra, con cui ventidue mesi dopo vincerà il Mondiale in Germania. E non solo: nella stessa sera bagnava l'esordio con un gol (saranno poi 16 in totale) alla Norvegia. Da lì una carriera tinta di azzurro, sempre da leader indiscusso. Anche da capitano in certe occasioni: da Lippi a Prandelli, nessuno aveva mai rinunciato a lui, tranne per infortunio, come è accaduto lo scorso anno, sempre qui a Palermo per la sfida contro l'Azerbaijan. si è accorto che Daniele sta vivendo un momento di calo, di scarsa vena e la sua ripresa (nella Roma) coincide con il cambio di ruolo (momentaneo, ma chissà) che in giallorosso gli dà respiro, in azzurro forse lo penalizza. in questi giorni lo ha provato in mezzo al campo e la speranza del romanista è quella di riprendersi proprio quel posto, a scapito del suo amico fraterno Andrea Pirlo, ora messo in discussione. Le condizioni fisiche dello "statunitense" alimentano sempre più le speranze ma non danno certezze: Daniele ce la sta mettendo tutta, perché quella maglia gli manca. Come detto non ha portato bene la candelina delle cento presenze, festeggiate quasi una anno fa, quando ancora nessuno lo aveva messo in discussione: 16 novembre 2014, Italia-Croazia a San Siro. Da lì, una convocazione estiva, ma senza giocare, e basta. Ora non esserci è diventata la normalità in azzurro e questo stona con il suo pedigree.

CANDIDATURA PRESIDENZIALE E' particolare come oggi si giochi il posto proprio con uno, Pirlo, che aveva lasciato (a parole) la Nazionale dopo la disfatta in Brasile e un altro, Verratti, che Zeman voleva al suo posto nella Roma. Daniele si trova a rincorrere e sperare nei ripensamenti del ct. Ha 32 anni, il tempo corre, l'Europeo si avvicina. E il posto è (era) in bilico, pronto a essere conquistato, quasi quindici anni dopo il primo bacio. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, tira la volata a Andrea. «Pirlo lo farei giocare anche zoppo». Sarà contento .

DIFENSORE SI DIVENTA Discorso simile per , che a piace anche nelle vesti di , ruolo che ormai ricopre in pianta stabile nella Roma. L'idea di è lanciarlo proprio stasera con la Bulgaria, per lui sarebbe la nona presenza(un gol) con la casacca dell' Italia. Sarebbe soprattutto l'esordio come esterno basso: in azzurro non ha mai giocato nella linea dei difensori, ha fatto l'esterno solo nei cinque di centrocampo e questo, si sa, è un altro sport. , dopo la partita contro Malta, ha provato Alessandro sia come esterno basso sia come centrocampista al fianco di . è pronto per questa nuova avventura, sapendo di ricominciare da capo, anche con la maglia della Nazionale.