La Roma sfida i marziani

16/09/2015 13:35

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - All’ora di cena (20,45), l’Olimpico finisce sotto i riflettori di tutto il mondo, con 142 paesi collegati in diretta tv (e 59.000 spettatori in tribuna), tutti rapiti dalla stella cometa . La Roma, però, vuole brillare di luce propria, nella notte in cui entra per la decima volta nella più prestigiosa competizione d’Europa, la nona da quando si chiama . Il debutto, a essere sinceri, mette i brividi solo nominando l’avversaria: sotto la collina di Monte Mario atterra, planando da un altro pianeta, il campione in carica. L’inizio più complicato e al tempo stesso più affascinante. , secondo per due anni in Italia dietro alla , cerca gloria anche contro le big del continente. Nella scorsa stagione si fermò alla prima fase, nonostante la buona partenza: inserito in quarta fascia, lo eliminarono Bayern e , più quotate per esperienza, qualità e ricchezza. L’attuale gruppo E, in cui sono anche i tedeschi del Bayer Leverkusen e i bielorussi del Bate Borisov, può invece diventare il trampolino verso gli ottavi. Come ammette il tecnico giallorosso: «Vogliamo qualificarci e per farlo dovremo giocare sei partite al meglio per prendere punti»

SENZA SPAVALDERIA La Roma sa che cosa l’aspetta stasera e non è perché, ad inizio agosto, ha già perso 3 a 0 in amichevole contro il . È semmai il precedente di , sempre in casa, contro il Bayern, con l’umiliante l’1 a 7 del 21 ottobre 2014, a influenzare il comportamento di e del suo gruppo. Ecco perché il francese chiede come prima cosa «l’umiltà» che mancò contro la superpotenza di Guardiola nelle parole e nei fatti. «Ma niente difesa ad oltranza: ce la giocheremo, sempre rispettando i rivali, con ambizione» assicura Rudi. Così nelle esercitazioni ha lavorato non solo per limitare , tanto da ammettere di «non aver preparato nessuna trappola nè per lui nè per Suarez e Neymar», ma ha provato i 2 sistemi di gioco preferiti, il e il , sempre con l’intenzione di portare gran parte dei giocatori sotto palla. Tutti, per capirsi, tranne il centravanti . Il primo assetto, in fase difensiva, sarebbe il 4-1-4-1; con l’altro, il 4-4-1-1. La scelta del modulo dipenderà dalla posizione di : , se farà il centrocampista, come è stato provato anche ieri. Con in panchina, invece, la seconda opzione. Anche perché «non è al 100 per 100». è il cambio per , magari alzato da esterno, e la sorpresa come trequartista.
ATTENZIONE E SACRIFICIO Con la , tornano nella capitale l’ex Luis Enrique, andato via a testa bassa e tornato qui a braccia alzate, e soprattutto , capace, nella finale del 2009 contro lo United, di segnare di testa sotto la Sud per alzare la coppa. Ma 6 anni dopo, e contro la Roma, sarà all’Olimpico con i suoi scudieri Suarez e Neymar. Il trio, la scorsa stagione, contò fino a 122 gol (58 l’argentino, 25 l’uruguagio e 39 il brasiliano). Ora sono già a 7. La difesa giallorossa, invece, subisce reti in da 14 gare di fila (imbattuta, l’ultima volta, contro l’, proprio nel 2009). , per limitare i trapezisti blaugrana, pretende copertura sui lati da e : «Contro il , squadra immensa, le cose si risolvono con il collettivo. Li conosciamo, non lasceremo loro il campo per tutta la gara. Useremo la nostra qualità per uscire dal pressing e fare il risultato». È d’accordo pure il presidente Pallotta: «Se giochiamo bene, pure il si può battere».