Lo stadio è muto. E la curva canta da fuori

21/09/2015 15:34

LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Alla fine piovono fischi dall’Olimpico. O da quel che ne resta. Più mesta del risultato, per la Roma, è solo la cornice in cui matura: semideserta, praticamente un inedito assoluto. I pochi presenti non aprono bocca, nemmeno un coro di sostegno, a parte un timido invito a inserire e i soliti insulti al prefetto. Insomma, sugli spalti non vola una mosca: sarà per questo che in campo le squadre si adagiano su un ritmo da allenamenti in pieno agosto.

In realtà, la spettrale è figlia della manifestazione all’esterno dello stadio dei gruppi organizzati. Che tifano, sì, ma dal piazzale davanti all’Olimpico, come se la partita si giocasse lì, dove non può sentirli nessuno: “Fuori non per sciopero o per protesta, ma per tifare liberi senza chinare mai la testa”, scrivono dichiarando il proprio intento.
Insomma, tanto per cambiare ce l’hanno con la polizia che li multa se cambiano posto in curva e li daspa se provano a salire sulle barriere per tifare. Che in campo la Roma avesse bisogno di supporto, pare per tutti un semplice danno collaterale.