29/09/2015 13:27
IL MESSAGGERO - Intervistato dal quotidiano romano, Roberto Mancini fa il punto sul campionato dopo le prime sei giornate, indicando, nonostante la sua Inter sia più in alto in classifica, Roma e Napoli come favorite allo scudetto, Questo uno stralcio delle dichiarazioni del tecnico nerazzurro:
Troppi elogi dopo le cinque vittorie di fila?
Troppi? Troppo pochi... Nonostante i cinque successi, tutti meritati e senza mai subire in difesa, continuavano ad accusarci di saper vincere solo per uno a zero... Forse qualcuno non aspettava altro che una nostra sconfitta per dire: visto che avevo ragione io? Da una parte sono contento di aver reso felice qualcuno, anche se per un solo giorno. Sia chiaro, comunque, che avrei firmato per essere primo dopo sei giornate...
Classifica alla mano, è un campionato equilibrato o modesto?
Un bel campionato, visto che il livello medio si sta alzando. Questo perché anche le squadre meno dotate tecnicamente se la giocano, non fanno difesa e basta
Questo significa che fino alla fine il gruppo marcerà compatto senza fughe?
Aspettiamo almeno dodici, tredici giornate e poi tutto sarà più chiaro
Si aspettava una Juventus così in difficoltà?
No, anche se pensavo che avendo perso tre giocatori del calibro di Pirlo, Vidal e Tevez avrebbe subito un contraccolpo negativo
Le sue favorite per il titolo?
Roma, Napoli e la Juve, se si riprenderà in fretta, sono le squadre più attrezzate per vincere lo scudetto
E l’Inter?
Il nostro obiettivo è la Champions ma siccome siamo l’Inter non ci precludiamo niente
Che ne pensa di Garcia?
Alla Roma in due anni è finito due volte secondo e stavolta se non arriverà primo finirà terzo. Un bravo allenatore, quindi
Dzeko?
Lo presi io al City: ci serviva un attaccante forte sia fisicamente che tecnicamente. E lui lo è. I suoi venti gol li farà, vedrete, perché è bravo. Solo che ha bisogno di giocare: se non lo fa si abbatte, Edin deve sentirsi sempre importante
Per lui niente turn over, insomma. A proposito: l’alternanza è un bene o no?
In una squadra che ha venti giocatori di valore, il turn over è necessario. Soprattutto per una questione fisica, perché i giocatori devono poter recuperare, e poi perché è importante avere sempre tutti sulla corsa e in buona condizione. Ma sul turn over in Italia ci sono strane posizioni..
Cioè?
Se un allenatore non cambia e vince, è bravo. Se cambia e vince, è ancora più bravo. Se cambia e non vince è scarso, se non cambia e non vince è un somaro: possibile?