15/09/2015 00:42
REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - La cooperativa del gol contro il miglior realizzatore del 2015. Roma e Barcellona non è soltanto il ritorno all'Olimpico di Luis Enrique, amato, rigettato, celebrato a distanza. E non è nemmeno la sfida a distanza tra Totti e Messi, fuoriclasse diversi, che anche stavolta rischiano però di non affrontarsi. Roma-Barcellona è anche lo scontro tra due filosofie, tra chi valorizza le qualità di un gruppo e chi si affida al talento indiscutibile del più forte calciatore al mondo.
FILOSOFIE CONTRO - Opposti contro, un collettivo dal gol facile contro la macchina per segnare. Da una parte Messi, con 29 reti il miglior cannoniere europeo nell'anno solare 2015. Dall'altra la squadra di Garcia, che dall'inizio del campionato ha già mandato in porta 5 diversi goleador: Florenzi, Pjanic, Dzeko, Falque e Iturbe. Nessuno in Europa segna quanto Leo, nessuno in Italia sfrutta tanti uomini gol come la Roma. Nel 2015 tutta la formazione giallorossa ha messo a segno 39 reti, soltanto 10 più di quante non ne abbia messe a segno da solo il fuoriclasse del Barça: verrebbe quasi da chiedersi chi tra lui o tutti i suoi avversari vincerà la sfida del gol, quasi un match nel match che non assegna punti ma pare sufficiente ad aggiungere ulteriore fascino a una sfida particolare per i giallorossi. Chiamati a dimostrare di aver imparato la lezione del Bayern, dopo l'1-7 incassato un anno fa all'Olimpico. Il pensiero va naturalmente al match con i tedeschi, non soltanto per analogia tra le filosofie di gioco di Guardiola e Luis Enrique. Ma se quel risultato aprì la crisi romanista della stagione scorsa, un risultato positivo contro i catalani potrebbe diventare la molla per un anno memorabile.
TOTTI-MESSI, LA SFIDA DEVE ATTENDERE - Anche per questo Garcia proverà prima di tutto a non uscire sconfitto. Vietato parlargli di un obiettivo pareggio, ma in cuor suo l'allenatore non disdegna affatto l'idea di inaugurare con un punto contro la squadra più forte d'Europa la sua seconda Champions con la Roma. Con il flop del tandem di centravanti, allora, rischia di slittare ancora il primo confronto in campo tra Messi e Totti. I due non hanno mai giocato contro, nemmeno nell'amichevole di agosto: si sono scambiati maglia e convenevoli alla fine, sul rettangolo del Camp Nou però non si sono neanche sfiorati. La speranza del capitano, a cui piacerebbe affrontare l'argentino, è di poter entrare in campo almeno a gara in corso. Anche perché la formazione è virtualmente fatta: Szczesny in porta, nonostante la smania di De Sanctis. Poi Florenzi, Manolas, Rudiger e Digne in difesa. Il trio Keita, De Rossi e Nainggolan in mezzo, con Salah, Dzeko e Falque davanti.