17/09/2015 13:16
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Abituato a stupire. Ma stavolta il primo a non crederci è stato lui. Florenzi l'ha fatta grossa: il gol più bello della sua vita davanti ai detentori della Champions. Da pazzi solo pensarlo, riuscirci è il segno della consacrazione di un ragazzo diventato già grandissimo in un ruolo nuovo ma che sta imparando in fretta. Quando ha visto quel pallone entrare sarà saltata dalla sedia anche nonna Aurora, lei che si era commossa all'Olimpico mentre il suo nipotino saliva ad abbracciarla in tribuna. Una scena che aveva emozionato l'Italia, questo gol stupisce l'Europa e sorpassa di diritto le perle che Alessandro aveva già regalato contro il Genoa due volte e in casa del Sassuolo.
«Dite che l'ho combinata grossa - sorride il romanista a fine match - ma non ho fatto danni. È stato importante il gol ma perché ha portato un punto alla Roma. Un grande gol, certo, si è vista la mia faccia quando è entrata la palla perché è una cosa che non ti capita sempre. Ora che lo rivedo - dice mentre scorrono in tv le immagine della sua prodezza - sono emozionato».
Come gli è venuto in mente di tirare? «Ho guardato Dzeko che era marcato spiega Florenzi - e ho pensato di calciare, al massimo usciva e ci riposizionavamo».
Grande gioia per lui e punto d'oro alla Roma. «Abbiamo fermato la squadra più forte del mondo. Ci siamo messi lì dietro come dei lottatori a non mollare mai, siamo stati tutti uniti con il solo obiettivo di fermarli, ci siamo riusciti anche con un buon gioco quando è stato possibile. L'abbiamo preparata bene, sapevamo i loro punti forti, siamo riusciti a stare stretti e a raddoppiare sui cambi di gioco. In fase offensiva ci ha dato una grande mano Dzeko su tutte le palle "lunghe", era la nostra ancora di salvezza».
Poi Florenzi promette di pagare il caffè a De Rossi che lo ha esaltato così: «A parte il gol, che è uno dei suoi ed entrerà nelle copertine - spiega Daniele - questo è un ragazzo che se aiutato da tutti noi e dall'ambiente e anche da se stesso perché ha una grande testa, secondo me in questo ruolo diventerà uno dei più forti in circolazione. Io glielo dico da tanti anni, lui sa che quel ruolo lo consacrerà in tutto il mondo».
Sul pareggio De Rossi dice che «vale tanto ma non come una vittoria, perché poi i punti sono quelli. Il girone sarà combattuto e difficilissimo, giocarcela così contro il Barcellona è già un grosso orgoglio per noi e per i tifosi che avevano paura di prendere un'altra imbarcata come l'anno scorso contro il Bayern. Quella è stata una serata storta, questa è un'altra Roma, stavolta siamo stati più attenti e più accorti, abbiamo sofferto ma ci sta contro di loro. Abbiamo anche avuto occasioni per ripartire e poi è arrivato il grandissimo gol di Florenzi».
Una magia che secondo Totti, scattato in piedi ad applaudirla dalla panchina «rimarrà nella storia. Sono contento di com'è andata la partita, il primo passo in Champions l'abbiamo mosso bene». È stata anche la serata dei salvataggi di Manolas, del coraggio di Rudiger («grazie a tutti coloro che hanno creduto in me» scrive il tedescone), della tenacia di Nainggolan. «Siamo stati molto compatti come squadra - racconta Radja - abbiamo fatto un grande lavoro difensivo e quando era possibile siamo ripartiti. L'abbiamo preparata bene e abbiamo fatto quello che ci ha chiesto il mister: si difendeva in 11. Quello che potevamo fare l'abbiamo fatto. Un pareggio è un buon inizio anche se potevamo fare di più in contropiede. Abbiamo speso veramente tanto, alla fine eravamo veramente cotti tutti quanti. È un punto d'orgoglio, importantissimo, ma ora bisogna vincere le prossime partite e fare il maggior numero di punti da qui alla fine. Penso che ci giocheremo la qualificazione con il Bayer Leverkusen». Ma ora testa al Sassuolo, perché la Champions della Roma è lo scudetto.