02/10/2015 22:32
AS ROMA MATCH PROGRAM (F. VIOLA) - Federico Balzaretti, ex giocatore del Palermo e tutto tranne che che un ex giallorosso…Ha smesso con il calcio giocato lo scorso maggio, ma oggi perfettamente integrato con il suo nuovo ruolo, nei quadri tecnici dell’AS Roma con il compito di seguire i giovani in prestito.
Come si trova in questo nuovo ruolo?
"Mi trovo davvero molto bene in questa nuova veste. Spesso quando si smette con il calcio giocato c’è bisogno di un periodo di assestamento, di trovare un impegno che dia soddisfazioni. Invece questa veste sembra che mi sia stata cucita addosso perfettamente".
Di cosa si tratta nei dettagli?
"È una figura completamente nuova, mai esistita prima. La abbiamo solo noi e la Juventus, ma credo possa essere davvero utilissima per la crescita dei giovani. Il mio ruolo nei dettagli consiste nel seguire a 360° gradi i giovani giocatori in prestito in altre società. Cerco di essere loro di aiuto dentro e fuori dal campo, nella gestione della loro sfera personale e di quella con la società con cui giocano. Metto a loro disposizione la mia esperienza di calciatore. Anche io dopo gli anni al Torino ho girato parecchie società e mi sono trovato ad affrontare gli stessi problemi che stanno affrontando loro oggi".
“Rientra tutto in un progetto generale di crescita”. Come lei disse nella conferenza di saluto al calcio giocato..
"Sì, certo. Come avevo già detto non si può pensare di vincere tutte le partite. La società sta lavorando per un obiettivo unico: vincere. Ma non vincere fine a se stesso, vincere significa crescere a tutto tondo, costruire un gruppo pronto per vincere. Arrivare tra le migliori venti società europee e stabilizzarsi ad alti livelli. Non si guarda alla sconfitta di una gara, ma si lavora per un obiettivo finale".
Quindi cosa sta accadendo alla Roma nelle ultime gare?
"La Roma non è in difficoltà, ma deve trovare un equilibrio di prestazioni. Alterna nella stessa gara momenti di bellissimo gioco a momenti di distrazione".
Quale crede possa essere il problema?
"Io non credo ci sia alcun problema particolare, c’è solo bisogno di un po’ di pazienza. Era prevedibile accadesse dopo gli innesti dei nuovi acquisti. La cultura a Roma dice che la squadra debba andare e vincere dappertutto. Non è così, ci sono anche gli avversari. La Roma sta lavorando per trovare continuità di prestazioni".
Crede che possano pesare le assenza?
"Le assenze non devono diventare un alibi. Questo gruppo è composto di elementi in grado di sopperire alle assenze dei cosiddetti titolari. È l’allenatore che sa chi sono i titolari e chi no. In un gruppo come il nostro, che ha l’obiettivo di vincere, tutti sono titolari".
Che Palermo troveremo domenica al Barbera?
"Non sarà una gara facile. Il Palermo è partito alla grande e poi ha avuto uno stop. Vengono da una buona stagione l’anno scorso e hanno tutta l’intenzione di ripetersi. Il loro primo obiettivo è la salvezza e rimanere nella colonna di sinistra della classifica. Ma poi un occhio lo buttano anche all’Europa League".
Iachini le piace?
"Sta facendo un bellissimo lavoro, è riuscito a dare continuità alla squadra, e non è da tutti rimanere su quella panchina tre anni di seguito. Hanno perso le ultime tre, ma non giocano male. Hanno un valore tecnico buono, sono una squadra solida e sarà dura".
Quanto conta il loro fattore ambientale?
"Giocare al Barbera non è facile per nessuno, lo conosciamo bene".
Come dovrà affrontare la Roma la gara?
"Nel calcio non c’è una ricetta. La Roma deve impostare la partita come ha fatto in tutte le gare precedenti. Deve continuare a lavorare al progetto ambizioso di vincere. Si deve crescere sugli errori ed è impensabile non sbagliare mai. Deve lavorare con calma ed equilibrio per raggiungere la continuità. E le componenti della società, lo staff, i dipendenti, i media, facciamo tutti parte dello stesso progetto".