10/10/2015 14:08
IL MESSAGGERO (L. DANZA) - La Nazionale ha il primo match ball, per dirla alla Conte che, ovviamente, vuole sfruttare per ottenere subito la promozione a Euro 2016: stasera a Baku (ore 21, le 18 in Italia), affronta l’Azerbaigian che è il penultimo ostacolo verso Parigi. La trasferta è delicata, perché i rivali, da quando il ct è Prosinecki, sono imbattuti: 4 partite senza perdere, pareggiando senza subire gol sia contro la Norvegia, ospite martedì all’Olimpico, e la Croazia, rispettivamente seconda e terza nel gruppo H guidato dagli azzurri che ancora non sono al sicuro. Il successo in questa trasferta servirebbe per chiudere il discorso. Pure il pari potrebbe bastare se la Croazia, in campo quasi 3 ore dopo, non dovesse vincere in casa contro la Bulgaria.
SOLO IL PRESENTE Conte, come ampiamente previsto, si ferma all’attualità, rimandando ogni discorso legato al rinnovo del contratto che Tavecchio continua a proporgli. Il futuro, quando avrà la certezza della partecipazione, sarà proprio l’avventura in Francia: «La priorità è qualificarci. Priorità assoluta di oggi. Poi diventerà un’altra: giocare un bell’Europeo». Il ct non si fa trovare impreparato sulla questione e prende tempo. Perché, attualmente, non ha alcuna voglia di impegnarsi con l’Italia per altri due anni, fino al prossimo mondiale in Russia nel 2018. La fiducia dei vertici della Figc è normale che gli faccia gonfiare il petto. Non basta, comunque, a convincerlo: «Ringrazio il presidente e la Federcalcio ma non è il momento di parlare del mio contratto. Fanno piacere questi attestati di stima, evidentemente hanno visto la passione del mio lavoro. Adesso, però, non penso a questo». Tavecchio, senza forzare troppo la mano, aveva appena ribadito la posizione della Figc: «Siamo un Paese libero e ciascuno fa le sue scelte: abbiamo impostato il nostro rapporto sullo stile, la classe, la cortesia. Se Conte vuole restare, è una scelta ben accetta». Il presidente sa da tempo quanto il ct si senta poco allenatore a Coverciano. La sua voglia di tornare a guidare una squadra di club è evidente. La Roma è quella che più lo attira. Non è l’unica, però. Anche il Milan sarebbe pronto. ad accoglierlo dopo l’Europeo. Sulla panchina azzurra, anche per i dispetti delle nostre società, non si è mai sentito a suo agio: «Dissi che ero solo un anno fa, era il momento giusto: ora mi concentro su altro, su energie positive per qualificarci. Non ho bisogno di polemiche. E non è vero che sono rassegnato: vado per la mia strada».
SENZA SCELTA «Non ho dubbi: ci faremo trovare pronti» avvisa Conte. «Dobbiamo vincere qui, perché giocarci il posto per l’Europeo martedì all'Olimpico contro la Norvegia sarebbe pericoloso: voglio un’Italia determinata. Loro non hanno nulla da perdere e basta vedere come hanno festeggiato lo zero a zero con cui hanno fermato la Croazia. Noi dovremo essere bravi a incanalare subito la partita». Fa finta di niente quando gli ricordano che la Nazionale non perde nelle qualificazioni dal settembre 2006 (a Parigi, contro la Francia), per una striscia di 48 partite. Non avrà Pirlo (affaticamento muscolare) e in regia riproverà Verratti, affiancato da Candreva e Parolo. Possibile il 4-4-2 che, in fase offensiva, si trasforma nel 4-3-3. Buffon è in sintonia con il ct: «La gara con l’Azerbaigian ci offre una grande chance che dobbiamo sfruttare. È bello giocare questo tipo di partite da dentro o fuori: hanno un’importanza davvero grande. Dobbiamo uscire dal campo senza rimpianti».
APPUNTAMENTO ALL’OLIMPICO La Nazionale tornerà in Italia all’alba e si fermerà a Roma dove martedì giocherà contro la Norvegia. Da stamattina, proprio al Foro Italico, apre intanto Casa Azzurri Village, area di intrattenimento ideata e realizzata dalla Federcalcio. Per partecipare alle iniziative di Casa Azzurri Village basta andare in Largo Luigi de Martino, sul piazzale antistante la Curva Sud (orari: 10-18, da oggi a dopodomani; 10-20,45 martedì, giorno della partita).