22/10/2015 13:45
IL TEMPO (S. PIERETTI) - Cartellino rosso. La tv di Stato elvetica licenzia Stefano Eranio, ex calciatore, fino a ieri opinionista di Rsi. L’ex mediano di Genoa e Milan durante il post partita di Bayer Leverkusen-Roma si è lasciato andare a una considerazione su Rudiger che lascia pochi margini di interpretazione.
«Dopo avere attentamente valutato la portata di questo commento, del tutto incompatibile con le regole e la deontologia del Servizio pubblico e preceduto da un’altra affermazione dello stesso tenore fatta da Eranio durante l’incontro Manchester City-Juve del 15 settembre scorso - sottolinea la nota - la Direzione della RSI ha deciso di interrompere immediatamente la collaborazione. Nel contempo, distanziandosi dalle parole del commentatore ospite, la RSI si scusa con il pubblico, parte del quale non ha mancato di comunicare il suo dissenso».
In sintesi, Eranio nel commentare i gol subìti dalla difesa della Roma ha indicato le responsabilità del centrale difensivo accomunandole al colore della pelle. «È un errore grave - ha sentenziato Eranio commentando l’atteggiamento del difensore romanista sul secondo gol di Hernandez - i giocatori di colore quando sono nella linea difensiva spesso certi errori li fanno perché non sono concentrati e lasciano le cose così, come vanno. Sono potenti fisicamente, però purtroppo quando c’è da pensare alla squadra, alla linea, spesso fanno questi errori».
In serata l’ex centrocampista della Nazionale ha cercato di correggere il tiro. «Sono avvilito, non era mia intenzione offendere nessuno - ha dichiarato - mi vogliono far passare per razzista per aver spiegato magari male una situazione tattica. Ho giocato con tanti giocatori di colore, cito Desailly che tatticamente è quello che ci fece fare il salto di qualità, e Weah. Sono del pensiero che i giocatori di colore non hanno mai curato l'aspetto tattico, non a caso non hanno mai vinto un Mondiale. Non possono farmi passare per quello che non sono». Nei prossimi mesi Eranio dovrebbe assumere un incarico primario all’interno della Figc occupandosi dello sviluppo del centri federali territoriali, ma dopo questa clamorosa autorete, il ruolo è quanto meno a rischio.