LA REPUBBLICA (E. CURRO') - Per la Nazionale non è una trasferta banale. La squadra, che domani può qualificarsi in anticipo per Euro 2016 battendo l’Azerbaigian, si ritrova per l’ennesima volta in fibrillazione. La questione è nota e irrisolta:
l’inquietudine attorno a Conte, ct in scadenza che il presidente Tavecchio vorrebbe vincolare con un nuovo contratto biennale, anche perché il suo ingaggio rappresenta il fiore all’occhiello della sua discussa gestione. Ma non si sono concretizzati in un’offerta i segnali lanciati dalla Figc.
Corteggiato da molti club (la Roma è in vantaggio), Conte ha misurato come i problemi del ruolo di selezionatore siano superiori al previsto e pare sempre più vicino alla separazione. Concorrono al disagio i rapporti difficili con i club, che le ultime defezioni per infortuni non gravi (Insigne e Berardi) potrebbero avere accentuato.
La situazione è più ingarbugliata dell’unica volta in cui la Nazionale giocò in Azerbaigian: 7 settembre 2002, ct Trapattoni, qualificazioni a Euro 2004, vittoria per 2-0 su autorete e gol di Del Piero e debutto di Pirlo, che entrò nel finale al posto di Inzaghi. Lo stadio Tofiq Bahramov, intitolato al guardalinee del gol fantasma della finale del Mondiale ‘66, era pieno: 31mila spettatori. Tredici anni dopo sarà pienissimo anche il nuovo Olimpico, dalla capienza doppia, battezzato al calcio dalla partita di domani sera.