27/10/2015 13:54
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Un Gervinho a questo livello non si era probabilmente visto nemmeno nel primo anno di Garcia. Oppure la memoria collettiva romanista, più vicina alla seconda metà della scorsa stagione, lo aveva rimosso. L’ivoriano è davvero imprendibile, capace di sfruttare una condizione fisica di nuovo ottimale, riuscendo a far ricredere il mondo giallorosso sulle sue potenzialità. Non Garcia, che su di lui ha sempre puntato, anche quando era impopolare farlo, anche quando tante perplessità per il suo continuo utilizzo serpeggiavano all’interno dello spogliatoio. La prestazione di Firenze, quella che ha contribuito a una vittoria che vale la testa della classifica, non ha fatto altro che confermare il momento di Gervinho: cinque gol nelle ultime sei gare, tra campionato e Champions, per una media di una rete ogni 140 minuti, circa, a cui vanno aggiunti due assist. Un ruolino di marcia da centravanti, e proprio in quel ruolo il tecnico l’ha anche utilizzato nel mese di assenza di Dzeko.
Ma i numeri parlano chiaro anche per Salah, reduce da un ritorno da protagonista a Firenze (5 i gol fin qui). Il suo manager, Ramy Abbas, ad una radio toscana, ha ribadito: «Il club viola lo vuole tormentare e ne hanno visti i risultati sul campo. Ma non sarà squalificato, la Roma è un club tanto potente, quanto innocente». Non ci sarà domani, contro l’Udinese, Salah, a causa di quel doppio giallo che grida vendetta di Orsato, così come non ci sarà lo squalificato De Rossi. Toccherà quindi a Iago Falque aiutare la squadra a conquistare i tre punti anche nell’impegno infrasettimanale, in un Olimpico che vedrà andare in scena nuovamente la protesta della Sud. E proprio su questo argomento si è ieri ampiamente espresso il diggì Baldissoni, tra la radio di casa, Radio Rai e l’Assemblea degli azionisti andata in scena a Trigoria. «Siamo vicini dal trovare una soluzione. C’è stata l’introduzione di misure restrittive di controllo per volontà dell’ordine pubblico, stiamo cercando di trovare una posizione di normalizzazione, per andare allo stadio liberamente, nel rispetto delle regole, ma in un contesto non militarizzato».