15/10/2015 14:25
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Nel mancato impiego di Dzeko con la sua nazionale, oltre a prevalere il buon senso e la professionalità del calciatore, c’è stata anche un po’ di casualità che nel caso della Roma fa rima con fortuna. Dzeko, infatti, aveva accelerato il riscaldamento durante la partita con il Galles ed era pronto ad entrare primache Djuric segnasse il gol del vantaggio per la Bosnia. Discorso simile martedì aCipro: Edin è stato in preallarme sino al ventesimo della ripresa quando il risultato era ancora di 2-2 e Israele pareggiava in Belgio. Nel momento in cui Nainggolan e compagni hanno segnato, eliminando dalla corsa al terzo posto nel girone gli israeliani, al ct Badzarevic andava benissimo il pari. Ancor di più dopo la rete del 3-2 firmata dal solito Djuric, arrivata appena 180 secondi dopo il vantaggio del belga Mertens. Fatto sta che la Roma tira un sospiro di sollievo e si ritrova ora il suo centravanti integro e con alle spalle una tabella di lavoro rispettata. A Zelica, infatti, l'allenamento portato avanti da Dzeko è stato incentrato a recuperare dall’infortunio al collaterale del ginocchio destro. La prognosi prevista il 26 settembre dallo staff medico giallorosso era stata di tre-quattro settimane. Calendario alla mano, l’ex City nella migliore delle ipotesi sarebbe dovuto tornare a disposizione per la trasferta di Leverkusen (martedì). In realtà il centravanti anticiperà il rientro di qualche giorno e il suo nome figurerà nella lista dei convocati nella gara con l’Empoli.
OGGI IN GRUPPO Ieri sul profilo personale di Instagram ha inserito una foto che lo ritraeva durante il lavoro personalizzato svolto a Trigoria: «Sono tornato dopo l’impegno con la nazionale, ora punto ad essere completamente pronto per un mese importante con la Roma». Al momento, anche se oggi tornerà ad allenarsi in gruppo, ipotizzare sabato un suo impiego dal primo minuto appare difficile. In primis perché verrebbe meno a livello di diplomazia non scritta, quel gentlemen's agreement con la nazionale bosniaca dei giorni scorsi. Ma poi ci sono anche altri fattori che potrebbero indicare un impiego in corsa: 1) Edin non ha i 90 minuti nelle gambe e in previsione della gara di Leverkusen, dove la Roma si gioca una larga fetta della qualificazione agli ottavi di Champions, schierarlo dall’inizio potrebbe sottoporlo a colpi che dovrebbero essere minori qualora entrasse in corsa se - è l’augurio che si fanno a Trigoria (considerando anche che i toscani arriveranno all’Olimpico privi di tre uomini fondamentali: Saponara, Croce eZielinski) - il risultato fosse già al sicuro 2) Le 7 gare in 22 giorni annuncianoun tour de force nel quale Dzeko, reduce da 20 giorni di stop, deve essere al top. Rischiarlo subito con l’Empoli, col timore di una ricaduta, non avrebbe senso. L’ultima parola spetterà comunque a Garcia. A proposito di parole: oggi il presidente Pallotta risponderà in una chat su Facebook alle domandedei tifosi.
GESTIONE OCULATA Tornando al tecnico, il compito che lo attende a breve non sarà semplice. Rudi ha dimostrato nella sua esperienza romana di essere molto attento al minutaggio dei calciatori reduci dagli impegni con le rispettive nazionali. Nella scorsa sosta, ad esempio, al ritorno in campo a Frosinone (e con la gara di Champions alle porte), Garcia risparmiò Nainggolan e Salah dall’inizio (divenuti i primi due cambi nella ripresa ai minuti 11 e 24) e Dzeko negli ultimi 35 minuti della gara. Ora si ritrova con Pjanic affaticato per i due impegni ravvicinati giocati con Galles e Cipro e Nainggolan che ha già toccato quota 1151 minuti (599 in serie A, 192 in Champions e 360 con la propria nazionale) in stagione. Almeno uno dei due potrebbe rifiatare, soprattutto se De Rossi tornerà in mediana con l’utilizzo di uno tra Castan e Ruediger al fianco di Manolas.