24/10/2015 13:59
IL TEMPO (A. SERAFINI) - La protesta continua. Uno spartiacque aperto dal tifo romanista e adesso condiviso nelle intenzioni e nelle modalità anche dai cugini biancocelesti, che da Lazio-Torino cominceranno a disertare la Curva Nord. La decisione è stata comunicata ieri via etere, dove un esponente del tifo laziale più acceso ha comunicato le motivazioni: «Da domenica la Curva Nord non entrerà più allo stadio. Il motivo è che sono state chiamate in questura tantissime persone per aver semplicemente esposto uno striscione con su scritto "Questa curva non si divide". Negli ultimi tempi - la conclusione ai microfoni di Elleradio - era già accaduto a persone che si erano solamente appoggiate ad una vetrata».
Continuano a rimanere sotto accusa infatti le nuove norme di sicurezza adottate dal prefetto di Roma Gabrielli, applicate dalla scorsa estate forzatamente all'interno dell'Olimpico. Barriere divisorie che spezzano a metà le due curve e una ferrea metodologia di controllo nel pre filtraggio dei tifosi: in molti si lamentano anche delle lunghe code ai tornelli e delle perquisizioni minuziose che includono anche donne e bambini. Per questo un gran numero di sostenitori laziali ha deciso di seguire la linea intrapresa da settimane dalla Curva Sud romanista, rimasta in silenzio dall'inizio della stagione e disertata negli ultimi 3 appuntamenti casalinghi contro Sassuolo, Carpi ed Empoli.
Le presenze, in costante diminuzione allo stadio, continuano però a moltiplicarsi nell'adesione della protesta, confermando ad oggi la possibilità concreta che nel derby del prossimo 8 novembre entrambe le curve rimarranno vuote.
Finora però le istituzioni non sembrano disposte a compiere un passo indietro, anche di fronte all'ultimo intervento di Pallotta, da mesi in cerca di una soluzione diplomatica. Al momento, si è invece limitato al silenzio il presidente Lotito, alle prese con una situazione che se dovesse proseguire, produrrà danni economici. A differenza della Roma infatti (la Sud è esaurita in abbonamenti), la curva laziale ha preferito nella scorsa estate esprimere il proprio dissenso verso la proprietà limitando il numero degli abbonamenti. Soluzione definita necessaria anche contro il caro biglietti adottato dal club. Tanto che difficilmente potranno essere definiti completi i dati che le istituzioni forniranno nelle prossime settimane sulla maggiore sicurezza riscontrata all'interno degli stadi italiani, sempre più cari, vuoti e silenziosi.
Quantomeno sia Roma che Lazio potranno godere del supporto dei propri tifosi in trasferta, brevi soste in cui non verrà applicata la protesta: non è passato inosservato infatti il rumoroso esodo biancoceleste a Reggio Emilia durante l'ultima gara esterna con il Sassuolo o lo spicchio dei tifosi romanisti arrivati in massa a Leverkusen per la sfida di Champions.
Saranno più di 3000 invece quelli attesi domenica a Firenze per la sfida al vertice della classifica. Proprio negli ultimi giorni la curva Fiesole ha comunicato che non verrà preparata nessuna coreografia, a causa di una multa arrivata ad un capo ultras viola reo di non aver rispettato il proprio posto all'interno del settore.