La Lega Pro e i soldi per Haiti. 120 mila euro mai consegnati
21/10/2015 15:56
LA REPUBBLICA (F. S. INTORCIA) - Il progetto l’avevano presentato direttamente al Papa: un aiuto ai bambini di Haiti. Ma a quasi sei anni dal violento terremoto, i fondi che la Lega Pro ha raccolto non sono mai arrivati nei Caraibi. Centoventimila euro destinati al piano Sur Les Bases II , per l’inclusione sociale di minori e adolescenti ad alto rischio.
È un’imbarazzante storia italiana, una figuraccia documentata nelle carte della lega. Il 12 gennaio 2010 una scossa violentissima ad Haiti provoca 220 mila morti, 300mila feriti, un milione e mezzo di senzatetto. Il calcio si mobilita subito, la Lega Pro raccoglie 88mila euro fra le società, circa mille a testa, più 32mila euro prelevati dal fondo previdenza e solidarietà, come risulta da una delibera del direttivo del 29 gennaio. Ma poi questi soldi restano inutilizzati per anni.
Il 2 aprile 2014 una nutrita delegazione di lega è ricevuta in udienza da Papa Francesco: una festa che coinvolge dipendenti, dirigenti, ragazzi delle giovanili, un centinaio di bambini con una maglietta che riproduce la frase del Pontefice sul calcio da “giocare con gioia” e la scritta “Integrity” realizzata con i loghi delle società. Il presidente Macalli regala un pallone e la maglia numero 4 a Francesco. E al Santo Padre viene presentato il progetto per Haiti, in collaborazione con Caritas Italiana: i 120mila euro serviranno a togliere i bimbi dalla strada, nelle bases di Port-au-Prince, garantendo un centro diurno con attività ludiche e culturali, laboratori artistici, formazione sanitaria, alfabetizzazione, la presenza di un medico e di uno psicologo, l’accesso a una doccia e una lavanderia, la scuola dai salesiani, corsi da elettricista, idraulico, meccanico, di cucito, cosmesi, informatica, lingue. Il piano parte nel maggio 2014 ma solo grazie alle altre donazioni: i denari della Lega Pro non sono ancora arrivati.
Maurizio Verdi, responsabile dell’ufficio America Latina e Caraibi di Caritas Italiana, conferma: «La Lega Pro ha scelto di sostenere quest’iniziativa, l’ha presentata al Papa e vi ha dedicato una sezione del proprio sito. Ma i nostri contatti si sono improvvisamente interrotti nell’estate 2014: all’ultima mia e-mail in cui chiedevo spiegazioni non ha risposto nessuno. Sono rimasto sorpreso, ma non do giudizi. Il progetto terminerà a maggio del 2016, è costato 150mila euro e poteva essere quasi interamente sostenuto da quei fondi».
Anche nell’inchiesta dell’Fbi sulla Fifa si parla di fondi per Haiti: l’ex vicepresidente Jack Warner si sarebbe appropriato di parte di 750mila dollari. Qui è diverso: i soldi raccolti non sono spariti, sono solo fermi. Risultano anche dall’ultimo bilancio, chiuso al 30 giugno 2014 e bocciato a dicembre dall’assemblea che ha aperto la crisi della governance nella Lega, oggi commissariata. Ma cos’è successo? Una spiegazione c’è nella relazione che il subcommissario Feliziani ha inviato al commissario Miele il 25 settembre e che peraltro ha riscontrato numerose criticità nei conti della Lega Pro. Emerge che i rapporti con la Caritas erano stati allacciati dal dg Francesco Ghirelli (poi silurato a settembre 2014 dopo aver denunciato irregolarità di gestione e reintegrato dal giudice del lavoro). Mandato via lui, il progetto è stato abbandonato e ora dovrà esserne individuato un altro da finanziare. I bimbi di Haiti e la Caritas, intanto, fanno pure da soli. Chissà se Papa Francesco lo sa.