23/11/2015 16:26
LAROMA24.IT - Tra sabato e domenica si è disputata anche la tredicesima giornata di Serie A. Nella piscina di Bologna la Roma ha pareggiato 2-2, perdendo terreno dalla vetta della classifica data la vittoria dell'Inter per 4 a 0 sul Frosinone, e soprattutto venendo superata anche dal Napoli che ha superato 2 a 0 l'Hellas Verona. Oggi i giallorossi sono al quarto posto.
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT (L. GARLANDO)
In una situazione di grande equilibrio, anche il peso di una farfalla - direbbe Erri De Luca - può fare la differenza. Le farfalle del campionato potrebbero essere due: il turnover e il fattore allenatore. Lo ha fatto intuire anche questa 13a giornata, che ha mandato in fuga l’Inter. (...) Chi è messo meglio quanto a fattore mister? L’Inter non può certo lamentarsi. Mancini ha trascinato in vetta una squadra che un anno fa aveva 13 punti in meno. Averlo fatto senza il contributo di un gioco entusiasmante è un merito in più del tecnico che ha supplito al ritardo delle stelle (Jovetic, Perisic, Icardi...) con una nuova solidità, con scelte spiazzanti di schemi e di uomini (anche ieri) e con una guida carismatica che ha infuso sicurezza e autostima. Il bel gioco e la bella classifica raccontano a sufficienza i meriti di Sousa e Sarri. Allegri è stato discusso, ma pochi sanno leggere un match e farlo sterzare in corsa, come lui. Da due inserimenti di Alex Sandro (Toro, Milan) ha munto 6 punti, per dire. Per ora, Roma e Milan paiono meno attrezzate della concorrenza quanto a fattore mister. Garcia, già maldestro nella comunicazione tra scudetti annunciati, violini e rese premature, ha steccato pure a Bologna. Doveva dire: “Ragazzi, qui si gioca a pallanuoto e allora mettiamocela tutta per vincere a pallanuoto! Forza!” Invece ha trasmesso la sua negatività alla squadra che nel primo tempo non ha giocato, convita anche lei che fosse solo «parodia di calcio». Falso. Si poteva giocare calcio vero. Infatti il Bologna lo ha fatto, meritando il punto. Garcia troppo spesso sembra il pilota che non sa sfruttare tutti i cavalli della sua fuoriserie.
IL MESSAGGERO (M.CAPUTI)
Una partita di pallanuoto e le scelte sbagliate di Sousa hanno frenato Roma e Fiorentina. Il gruppo di testa, pur rimanendo compatto, vede mutare posizioni e quotazioni delle protagoniste. Nonostante l’Inter sia da sola in testa alla classifica, la squadra del momento è il Napoli. Nelle ultime otto giornate ha totalizzato ventidue punti, guadagnandone sette sull’Inter, sei sulla Fiorentina e tre sulla Roma. La squadra di Sarri segna con facilità e difende alla grande, non subisce reti da ben cinque giornate. Suo il trend migliore, come netta è la crescita tecnica/tattica e di consapevolezza. In questo mini ciclo di partite alle spalle del Napoli c’è la Roma, che ha fatto meglio di Inter e Fiorentina. Diciannove punti contro i ventidue dei partenopei (quindici i nerazzurri e dodici i viola). Forti delle rispettive potenzialità offensive, ciò che differenzia notevolmente le due squadre, le più serie candidate allo scudetto a detta di tutti, è la solidità difensiva. La formazione di Garcia subisce costantemente gol (quindici), in undici partite su tredici e, altro dato interessante, quando va in svantaggio al massimo pareggia (3 volte), altrimenti perde (2 volte). Se è vero che il campionato si conquista battendo le piccole, e non negli scontri diretti, l’eventuale duello tra Roma e Napoli si potrebbe decidere su questo terreno. Garcia ha perso punti con Verona, Sassuolo, Sampdoria e Bologna. Sarri, soprattutto all’inizio, ha sprecato contro Sassuolo, Empoli, Sampdoria, Carpi e Genoa.
Nella lotta allo scudetto sarebbe però un grave errore concentrarsi soltanto su Napoli e Roma. La camaleontica Inter di Mancini (che nel prossimo turno sfiderà proprio il Napoli), senza impegni europei, cresce e prende sempre più la forma di squadra attrezzata e ambiziosa. La stessa Fiorentina in formazione tipo, senza eccessivi stravolgimenti dell’allenatore, va considerata un’avversario credibile. C’è tanto equilibrio, è ancora presto per le sentenze definitive.
IL TEMPO (G. GIUBILO)
Nella domenica della normalità e una vigilia segnata dalla truffa alla Roma, confinata in piscina, e dal passo avanti della Juventus, frena anche la Fiorentina. Rincorsa affannosa per evitare la sconfitta contro l’Empoli avanti di due gol. Primo pareggio per i viola, casella cancellata anche dalle classifiche del Bologna e della Lazio, che conoscevano soltanto la vittoria o la sconfitta. (...) Da domani si torna a parlare di Champions, ma nel suo viaggio a Barcellona la Roma dovrà superare il comprensibile terrore suscitato dal Clasico del Bernabeu. E pensare che Luis Enrique dovrebbe ritrovare anche Messi, panchinaro a sorpresa nella lezione di calcio impartita al Real.
IL CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)
L’Inter compie la sua accelerazione, adesso è «scandalosamente» prima con 2 punti di margine. Bisogna pur chiedersi quanto valgono, cosa stia accadendo rispetto alla logica del calcio spettacolo che molti considerano l’unica in grado di portare risultati. La prima risposta è che l’Inter non è una grande squadra ma è un grande avversario per tutti. Ci giochi male contro. È fisica, salti a fatica le linee di difesa e centrocampo, ti tiene sospeso perché ha comunque uomini di classe davanti. Chi pensa di averci preso confidenza, si ritrova improvvisamente sotto, magari con un gol di Biabiany, uomo che non era in agosto in nessuna geografia interista. L’Inter non è brillante ma può diventarlo quando i solisti si agitano, in compenso è sempre compatta. Provate a non pensare alla bellezza dell’Inter, pensate alla difficoltà di chi ci gioca contro. È grande. L’Inter gioca una specie di catenaccio lungo tutto il campo. Non dà soluzioni, bisogna andare al corpo a corpo, e lì è spesso più forte. Se il teorema è corretto, si vedrà a Napoli, partita dura. Il Napoli è un po’ stanco ma insistente. Non prende gol da 5 gare, ha recuperato 7 punti all’Inter in 8 partite, ha vinto tutti gli scontri diretti. L’unica debolezza sono le proteste di Sarri, che qui manifesta la poca esperienza. Chi vince sta zitto, non tocca le acque. Intanto qualcosa accade. Roma e Fiorentina si fermano contro avversari che andavano battuti. La Roma scende a 3 punti, troppi per il suo valore. (...)
LA REPUBBLICA (G. MURA)
(...) Attualmente il Napoli non sarà una squadra perfetta, ammesso che la perfezione nel calcio esista, ma è quella con meno carenze, la più solida, forse anche la più matura. Lunedì ne sapremo di più. Tre squadre non avevano ancora pareggiato: Fiorentina, Lazio e Bologna. Hanno pareggiato tutte e tre. Il punto è meritato dal Bologna, che Donadoni ha rianimato in tempi brevissimi. Su una cosa ha ragione Garcia: la partita non doveva nemmeno cominciare. Curiosamente chi s’è adattato meglio alla palude è il peso piuma Giaccherini. La Juve ha effettuato un sorpassino sul Milan, può riuscirgliene un altro sul Sassuolo, ma sul quartetto in fuga resta lontano. Può darsi che si tolgano punti tra di loro, e tutte e quattro devono ancora giocare in casa della Juve, ma dovrà crescere molto il gioco perché arrivi in zona-Champions. Ieri, turno favorevole ad Allegri. Due flash da Marassi per Conte: Pavoletti ha tutto per essere il Pellè di riserva e Berardi, purtroppo, ogni tanto sbrocca.