Juve e Roma, l'Italia a due velocità contro le grandi d'Europa

26/11/2015 15:54

PANORAMA.IT - Questione di testa più che di fisico. Mentalità vincente che in Europa si costruisce anche attraverso le sconfitte, ma che deve anche essre nel dna dei protagonisti perché altrimenti è difficile trovarla cammin facendo. e Roma escono con due facce completamente diverse dalla settimana big in : felice e sicura di sè la squadra bianconera, da ricostruire nell'autostima quella giallorossa. Eppure entrambe avevano davanti a sè l'ostacolo più alto del girone.

Allegri e si portano via non solo due risultati differenti dal turno europeo, ma anche la conferma di essere due allenatori dai profili oggi molto diversi: uno europeo, così come lo è sempre stato nella sua carriera, l'altro con ancora tante lacune da colmare. E che l'andamento della Roma in sia simile a quello del passato e ai risultati del Lille non depone a favore del francese.

Un dato racconta meglio di tutti la differenza. Nelle 18 partite di coppa sotto la gestione Allegri la ha una media punti di 1,94 (10 vittorie, 5 pareggi e 3 sole sconfitte). mentre le campagne europee in giallorosso di si fermano a 1,00(3 vittorie, 6 pareggi e 6 sconfitte). Il doppio o quasi, che significa un abisso per le ambizioni dell'uno o dell'altro. Se si aggiunge che Max non ha mai bucato la qualificazione agli ottavi anche ai tempi del Milan e Rudi aveva deluso anche con il Lille (solo 3 successi in 14 gare), il quadro è completo.

Quando Allegri è sbarcato a Vinovo ha ereditato una che in era reduce dalla bruciante eliminazione nella notte di Istanbul. Lo score di raccontava tutte le difficoltà al di fuori dei confini nazionali: 6 vittorie su 16 giocate, brutta figura con ilBayern Monaco nei quarti di finale e una media punti di 1,50. Max ha cambiato nell'anima la mentalità della e con la stessa rosa è arrivato dritto alla finale di Berlino.

Il salto di qualità c'è stato soprattutto quando i bianconeri hanno incrociato le big. L'anno scorso la ha faticato non poco all'inizio nel girone (sconfitte contro Atletico Madrid e Olympiakos), ma è rifiorita con la primavera mietendo vittime illustri: Borussia Dortmund e, soprattutto, Real Madrid. Anche la finale contro ilBarcellona va archiviata come passo di crescita.

Ora gli interpreti sono cambiati, ma la mentalità è la stessa: due vittorie su due contro il Manchester e il successo sul Siviglia, che non è una grandissima ma è pur sempre la squadra vincitrice delle ultime due edizioni dell'Europa League. Quando suona la famosa musichetta i bianconeri si trasformano e il problema per Allegri, semmai, è trasferire lo stesso approccio feroce anche al campionato. Dove, questione di mentalità, la squadra sembra avere meno motivazioni.

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