01/11/2015 13:56
Roberto Mancini batte Rudi Garcia. La vittoria del tecnico nerazzurro è però tatticamente ricalcata su quella messa in atto dal francese una settimana fa a Firenze. Mancini ha rubato l’idea a Garcia, che contro Paulo Sousa «abbassò» oltre l’impensabile Salah e Gervinho sulle fasce. L’impostazione tattica ha bloccato la formazione giallorossa, costringendo Pjanic e compagni a giocare a ritmi bassi. Merito di Ljajic e Perisic, che hanno allargato e abbassato la squadra, giocando più da centrocampisti aggiunti (in alcuni casi anche da terzini) che da attaccanti. Il risultato è che Gervinho da una parte e Salah dall’altra venivano costantemente raddoppiati, quando non triplicati se oltre ai terzini si aggiungeva l’aiuto di Brozovic o Guarin.
Il giochino ha funzionato, Handanovic ci ha messo il carico e la Roma è rimasta ferma. Ferma su Dzeko, bloccato costantemente dai due centrali difensivi dell’Inter. Ecco perché l’uomo che ha tirato più in porta della Roma è stato comunque Salah (5 conclusioni, 3 nello specchio e 2 fuori). A Gervinho, invece, è rimasto in mano un solo tiro dopo uno dei 9 dribbling tentati durante il match. Fanno più notizia, in fondo, gli otto palloni recuperati/intercettati dalla coppa Ljajic-Perisic, a fronte di un solo contrasto perso. Tra l’altro, senza intaccare neppure la capacità offensiva: Ljajic ha chiuso la partita con il maggior numero di palloni giocati (58), passaggi positivi (34) e occasioni create (3). E con loro, anche i terzini scelti a sorpresa da Mancini – D’Ambrosio e Nagatomo – fanno bella figura. L’italiano ha vinto più contrasti di tutti gli altri uomini in campo, Nagatomo ha terminato il match con un solo dribbling subito.
(gasport)