Manolas sulle orme di “The wall”

10/11/2015 13:38

IL MESSAGGERO (S. CARINA) - A volte i leader possono essere (anche) silenziosi. Non serve urlare in campo, rilasciare dichiarazioni ad effetto fuori o segnare un gol a partita. Per non tornare troppo indietro nel tempo, Samuel ne è stato l’emblema. Uno di quei calciatori che parlava soltanto con gli occhi. Agli avversari bastava incrociare il suo sguardo gelido e inespressivo per girare a largo. Chi sta provando a ripercorrere le orme dell’argentino è . Uno che come l’ex Boca con le parole gioca poco, «perché sono greco e parlo sul campo». Caratterialmente e tecnicamente differenti, Kostas sta acquisendo quella sicurezza necessaria per diventare il leader del reparto. E la tifoseria inizia ad accorgersene e dimostra di apprezzare. Nell’Olimpico formato acquario delle ultime settimane, il boato con il Leverkusen quando ha recuperato 15-20 metri a Bellarabi lanciato a rete (ricordando Vierchowood) non ha avuto nulla da invidiare a livello di decibel all’urlo degli stessi trentamila per il rigore decisivo calciato da .

L’INSOSTITUIBILE - Arrivato due anni fa per sostituire , ha dovuto confrontarsi per un periodo con il fantasma del marocchino. Ora a forza di prestazioni positive è divenuto un punto di riferimento. Non solo per la gente ma soprattutto per . Nessuno infatti gioca come lui. Delle sedici gare stagionali, il tecnico gli ha risparmiato soltanto gli ultimi 20 minuti contro l’Udinese con la Roma avanti già di tre reti. E per non farsi mancare nulla, ora che c'è la sosta ha risposto alla convocazione della Grecia. In 15 mesi ha cambiato cinque partner. Li ha provati tutti, a rotazione: Yanga-Mbiwa e Astori lo scorso anno, , e, per una partita e mezzo, in questa stagione. Proprio il brasiliano doveva rappresentare il suo partner ideale nelle idee estive. per ora ha scelto diversamente. E così si è ritrovato, a soli 24 anni, a far da chioccia a , un altro che dimostra di apprendere in fretta. Una crescita, quella dell'ex Olympiacos, che già in estate ha attirato l’attenzione di alcuni club stranieri.

LE OFFERTE - Ad agosto, nelle ultime ore di mercato, un intermediario si è presentato a Trigoria paventando un’offerta di 35 milioni del Chelsea. La Roma, come è normale che sia, ha vacillato. La plusvalenza sarebbe stata ottima e in teoria ci sarebbe stata la disponibilità finanziaria per trovare un sostituto. Ma i tempi stretti e la difficoltà a reperire elementi già pronti, hanno fatto dire di no a . Affare saltato ma sirene che restano in agguato. Storia quindi futuribile, meglio fermarsi all’attualità.