10/11/2015 13:31
LA REPUBBLICA (G. ISMAN) - A Trigoria tra gennaio e marzo 2008 un ultrà appena scarcerato si era presentato raccontando che gli avevano offerto 50 mila euro per rapire i due bambini. Vito Scala, preparatore personale del giocatore, presentò una denuncia al Reparto operativo dei carabinieri di Roma. Ma le indagini e le perquisizioni portarono ad accertare che la voce era soltanto una bufala. Ancora dall’entourage del giocatore ammettono che dei vigili tifosi per Odevaine erano 6, dei Pics, alcuni vicini alla pensione - si erano proposti come guardie private per il giocatore: a loro arrivava solo qualche maglietta autografata e biglietti per l’Olimpico. Odevaine racconta anche che era Totti a pagare fino all’anno scorso i vigili con assegni che transitavano per l’ex Capo di gabinetto fino all’anno scorso.
Odevaine, nell’interrogatorio nel carcere di Terni, dice che del progetto di rapimento “ne parlai con il colonnello Luongo dei carabinieri, il quale convenne con me che non era il caso di investire il comitato per la sicurezza ma che si poteva trovare un modo per provvedere”. E qui l’ex capo di Gabinetto colleziona l’ennesima smentita: Luongo – oggi generale e comandante provinciale a Roma – all’epoca era al Quirinale, e come spiega in una nota, «non fu interessato della vicenda da parte di alcuno».