25/11/2015 23:09
REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - Pallotta furioso al telefono, Sabatini idem, Garcia attonito. Il confronto a fine partita, nel garage del Camp Nou accanto al Pullman della squadra tra ds e allenatore è l'istantanea che accompagna il ritorno della Roma da Barcellona. Un'altra figuraccia, e viene quasi da ringraziare il vecchio "amico" Luis Enrique di essersi fermato un passo prima di replicare il 7-1 di un anno fa col Bayern.
PALLOTTA FURIOSO, "BASTA FIGURACCE" - Inevitabile che Pallotta fosse furioso, il tam tam di contatti tra dirigenti e con il presidente nei minuti immediatamente successivi al cappotto blaugrana è il segno di un cedimento nervoso anche tra i dirigenti. A cui l'abitudine consolidata a incassare goleade inizia ad andare di traverso. "Non possiamo più accettare di fare queste figuracce", sarebbe il monito arrivato dagli Stati Uniti. Un concetto che verosimilmente anche Sabatini avrà fatto presente a Garcia, chiedendogli anche conto dei motivi dell'ennesimo cedimento mentale della squadra. L'immagine più significativa è quella di Dzeko che si batte da solo per poi guardarsi intorno come a chiedersi: "Dove siete finiti tutti?".
GARCIA SOTTO ACCUSA - "Otro festival", titolava stamattina il quotidiano catalano Sport, e viene da chiedersi se si riferisca al bis del Barça dopo i 4 gol al Real o all'ennesimo scivolone grottesco della Roma. Certo adesso a Trigoria dovranno interrogarsi sul "bug" che affligge la squadra: perché è cambiato quasi tutto in un anno - soltanto 3 giocatori impiegati dall'inizio nella disfatta contro Guardiola hanno giocato dal 1' anche al Camp Nou - eppure il copione s'è ripetuto quasi in fotocopia, segno forse che il problema non è di interpreti, o almeno non soltanto. La squadra non ha mai opposto resistenza, consentendo a Messi, Suarez e Neymar di ridere e scherzare tra loro, senza reagire. E la miseria di 12 falli commessi in tutta la partita dai calciatori di Garcia, addirittura uno in meno di quelli fatti dal Barça, è prova tangibile di una sorta di resa preventiva. "Sei gol sono anche pochi, meritavamo di prenderne di più", ammette un Maicon distrutto. Un graffio alla squadra, ma anche all'allenatore: "Abbiamo pensato solo a difenderci". Proprio sull'allenatore, oggi, si concentrano i maggiori sospetti. Ora da qui alla fine dell'anno solare restano soltanto 5 partite: Atalanta all'Olimpico, Torino, Bate, Napoli al San Paolo e Genoa. Un mese che dirà alla Roma chi è davvero. Garcia, a questo punto, non può davvero più sbagliare.