Cori e striscioni, ultrà contro il club

10/12/2015 14:31

IL TEMPO (F. SCHITO) - Si sono presentati in oltre un migliaio al campo «Di Bartolomei». Con tanto di striscioni, bandiere e fumogeni, come avevano promesso. I sostenitori della , quelli che allo stadio Olimpico, in serata, non sono entrati per l'ormai celebre protesta legata alla divisione delle curve e alle decisioni del e della , si sono dati appuntamento in occasione della gara della Roma Primavera in Youth League contro il Bate Borisov. Tifo in piena regola per i tanti che sono entrati - la capienza del «Di Bartolomei» è limitata a 600 posti -, sostegno ai ragazzi in campo, ma anche tanti i cori contro il presidente , lo stesso e il della Roma Mauro .

Fuori dall'impianto in cui giocavano i ragazzi di è stato anche esposto uno striscione che recitava: «, hungry for money». Una mezz'ora di tifo costante e ininterrotto, poi la decisione di abbandonare il campo in favore dei tanti che erano rimasti fuori: «Adesso usciamo senza accettare provocazioni, compatti e tranquilli», le parole di un ultras che incitava i suoi a proseguire questa protesta con i giusti comportamenti, quelli tenuti fin da quando la protesta è cominciata lo scorso agosto. «Ci sono famiglie fuori con i bambini che non vengono fatte entrare, noi usciamo - ha spiegato un altro rappresentante dei supporter più accesi della squadra capitolina - e facciamo entrare loro. Noi rimarremo a fare il tifo fuori».

E così è stato. La colonna dei tifosi romanisti è uscita dall'impianto cantando «Questa curva non si divide» ed è rimasta fuori dai cancelli del «Bernardini» a incitare la squadra e a tenere vivi i propri ideali, sostenendo e supportando i colori giallorossi pur senza piegarsi - secondo il loro modo di vedere - alle ingiuste imposizioni volute dal . La protesta, civile in ogni sua manifestazione, non ha intenzione di cessare, la dello stadio Olimpico continua a rimanere vuota. La Roma non ha i suoi tifosi, la Primavera sì.