21/12/2015 19:43
REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - Buon Natale, allenatori. Il 2015 di serie A se ne va così, con una domenica di abbracci collettivi e individuali alle panchine, di risultati che salvano coach in bilico o quantomeno possono consentir loro di respirare per qualche ora. Se tutti mangeranno il fatidico panettone, spettro che inquieta i tecnici di tutto il mondo dai tempi di Orrico all'Inter, è ancora presto per dirlo. Ma l'ultimo turno dell'anno solare ha indubbiamente dato una grossa mano soprattutto ai mister in difficoltà. Un buon Natale, per loro. Meno per chi aspetta ancora una chiamata per tornare in pista.
REGALI PER ALLENATORI IN CRISI - Garcia e Pioli, Mihajlovic e Montella, persino Colantuono: la vigilia di campionato lasciava loro una sorta di aut aut: vincere o salutare. A tutti però, dopo settimane cupe, l'ultima domenica di serie A del 2015 ha fanno un regalo, anticipando persino il mitico Santa Claus. Ha portato un sorriso. In bilico, in odore di esonero, circondati da scetticismo o alle prese con una crisi d'identità della propria squadra: per tutti loro sarebbe stato difficile sperare di essere ancora seduti sulla stessa panchina, alla ripresa del 6 gennaio, senza un successo. Curiosamente, come se l'aria di fine anno le avesse rese se non più buone almeno un po' più forti, Samp e Milan, Lazio e Roma, hanno fatto tutte insieme quello che da tempo non riuscivano a fare più: hanno vinto. Regalando un Natale un po' più sereno ai loro tecnici. A meno che i presidenti in questione non mostrino pochissimo spirito natalizio e decidano ugualmente per la sostituzione.
ABBRACCI - Ma alla domenica folle in cui gli allenatori segnati ritrovano tutti insieme vigore, si aggiungono altre immagini suggestive. In tema col periodo di festa, ecco. Come la corsa di tutti i romanisti ad abbracciare Garcia dopo il gol del vantaggio di Florenzi: ruffianeria o sentimento genuino, che importa? Qualsiasi cosa deciderà Pallotta - l'ombra dell'esonero aleggia ancora sul francese - monsieur Rudi può almeno mettere sotto l'albero la dichiarazione d'amore dei suoi ragazzi (a fine gara li ha ringraziati uno per uno, dandogli la mano). Gesto replicato, nemmeno si fossero messi d'accordo, pure a Bergamo da Gonzalo Higuain, che al gol del raddoppio emulando il romanista è corso verso la panchina per una estemporanea dimostrazione d'affetto a Sarri. Mihajlovic e Montella si sono accontentati di vedere i calciatori abbracciarsi tra loro. Abbastanza per sciogliere qualcuna delle nubi che s'erano addensate sulle loro teste
ATTESE E PANETTONI INDIGESTI - Ma i loro sorrisi valgono quanto la delusione di altri. Da Spalletti a Prandelli, da Guidolin a Mazzarri, persino Capello e Lippi, più qualche altra decina di nomi più o meno noti. Loro le feste le passeranno in attesa di una telefonata, con qualche speranza in meno dopo il weekend di stappare una bottiglia a una nuova panchina, oltre che al nuovo anno. L'ultima speranza o quasi in questo 2015 è legata alla sorte di un altro collega: Ballardini dopo la quarta sconfitta in 6 partite alla guida del Palermo, rischia davvero di fare le valige prima ancora di arrivare a Natale. Successe in fondo, nel 2011, all'altro rosanero Mangia. A Palermo il panettone milanese finisce spesso per risultare indigesto.