20/12/2015 14:46
Roma-Genoa sarà l'ultima partita di Rudi Garcia sulla panchina della Roma? Difficile, a meno di un clamoroso crollo contro i rossoblu. «So quali sono le regole del gioco, non sarebbe un problema — dice l’allenatore della Roma — Non ci penso, ho altre battaglie da portare avanti. Ma resto motivato. Conosco la mia squadra e credo nei ragazzi». Con loro, però, o meglio con alcuni di loro oggi andrà ad affrontare proprio una di quelle battaglie da portare avanti. E vincere. Garcia si affiderà ai suoi uomini fiducia. I pretoriani: Gervinho su tutti, ma anche Digne, Nainggolan, Pjanic e Manolas. I fedelissimi di Rudi, insomma, quelli da cui oggi il francese si aspetta quel qualcosa in più anche a livello di personalità per superare l’ostacolo Genoa. «È una gara dove dobbiamo dimostrare carattere e forza mentale — dice Garcia — Lo Spezia è stato il “punto” nero della stagione, un grande fallimento, ma in campionato è ancora tutto aperto. I giocatori ora devono prendersi le proprie responsabilità, mettere tutti qualcosa in più per aiutare i compagni ed evitare che certe gare si ripetano ancora».
La Roma, di fatto, spera di portare la barca in salvo con Garcia e poi a giugno decidere il da farsi. Questo perché al momento una soluzione considerata ideale da Baldissoni e Sabatini non c’è. Lippi è ritenuto oramai un ambasciatore di calcio, Capello si è chiamato fuori da solo, Spalletti costa molto ed ha un retaggio con il passato che non piace e Di Francesco paga il fatto di conoscere l’ambiente (e magari di averci dentro qualche amico).
(gasport)