06/12/2015 14:09
IL TEMPO (E. MENGHI) - Ultimamente sono più le scuse che i sorrisi e ci si è messo pure l’arbitro a punire, forse oltre il dovuto, Garcia. Senza la svista finale, non sarebbero magari fioccati i complimenti, perché c’è ancora tanto da correggere, ma i tre punti avrebbero riportato un po’ di serenità. Quella che serviva dopo il ritiro a Trigoria e prima della sfida da dentro o fuori con il Bate. È un pari ricco di rimpianti quello di Torino e l’allenatore francese si assume parte delle responsabilità: «Questo pareggio è anche colpa nostra, perché non siamo riusciti a difendere l’1-0 e potevamo fare un secondo gol. Il rigore non c’è, Manolas prende la palla, l’arbitro ha deciso per il penalty, ma se non sei sicuro al 100% è meglio non fischiare. Però la palla non deve proprio arrivarci là. Prima di dare la colpa ad un altro, c'è da vedere cosa potevamo fare meglio noi. È un errore che pesa perché sono 2 punti persi, ora c'è solo da concentrarsi sulla prossima partita». E ripartire dalle cose buone fatte dal punto di vista tattico e dell’atteggiamento: «Abbiamo dimostrato carattere e unità, pressato alto per tutto il primo tempo e questo non si fa se la squadra non è in fiducia. All’inizio non siamo stati pericolosi, eravamo convalescenti, ma nella ripresa abbiamo avuto più pazienza e aperto il risultato. Bastava essere nello spogliatoio per vedere la rabbia dei giocatori: c'è chi urlava dicendo che non era possibile, sono delusi, ma ora alziamo la testa, abbiamo dimostrato di essere una squadra». Sono i singoli a doversi far carico di maggiori responsabilità: «Sono d’accordo, nelle gare chiuse puoi risolvere con calci piazzati e giocate singole, ma è stata fatta la partita che mi aspettavo, soprattutto sul piano difensivo. Non siamo stati brillantissimi davanti, ma potevamo comunque vincere».
La zona scudetto si allontana dopo ogni passo falso, il campionato aperto ha permesso alla Juve di portarsi a -1 dai giallorossi e, se si vuol vedere il bicchiere mezzo pieno, si può credere in un’impresa simile: «Il nostro obiettivo - dice Garcia - è stare in alto e perdendo 2 punti perdiamo anche strada. Ma è il girone di andata, la Champions ci mangia energie. I ragazzi hanno dimostrato di essere concentrati sul campionato, dobbiamo ritrovare continuità e sfruttare le occasioni». Rudi è ottimista per mercoledì e promette: «Faremo di tutto per qualificarci». La speranza è di non aver perso di nuovo Gervinho: «È stato dichiarato guarito, non solo dai nostri medici ma anche dallo staff atletico. Era previsto che giocasse un tempo, ho pensato fosse meglio farlo iniziare e non ho rimpianti, perché era l’unica gara che ci interessava. Lo scenario è crudele, anche Torosidis ha avuto un’"allerta" muscolare. Speriamo recuperino entrambi. Quando ritroveremo Salah e Gervinho saremo più pericolosi, nell’attesa bisogna trovare altre possibilità».
Per fare risultato, l’unica cosa che conta. Nainggolan lo sa bene: «Il gioco viene dopo. Buttare via la vittoria è dire tanto: se il rigore alla fine non viene dato non pareggiamo nemmeno. Abbiamo dimostrato che abbiamo voglia, la gara di Champions dobbiamo prepararla come questa, ma dobbiamo vincere per passare il turno. Siamo sulla strada giusta, i momenti buoni arriveranno. Abbiamo un gruppo forte e aspettiamo solo la vittoria. I risultati fanno la differenza nel calcio».