Garcia, ore contate. Ma Dzeko ci crede: "Non molliamo"

18/12/2015 13:48

LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Tutti in ritiro, da ieri sera. Il primo (flebile) segnale è arrivato nella giornata di ieri, anche se era stato già deciso subito dopo la sconfitta contro lo Spezia. Si è però preferito non comunicarlo pubblicamente, lasciando i giocatori liberi di poter smaltire le tossine nella serata della gara. Tra l’altro sarà un ritiro light, visto che ci sarà la possibilità per i giocatori di avere qualche ora di libertà, con l’obbligo di dormire al centro sportivo. La semi-chiusa trigoriana è cominciata dopo la consueta festa per scambiarsi gli auguri di Natale con gli sponsor, quest’anno abbinata alle iniziative benefiche di Roma Cares. Il tutto al termine di una giornata che ha visto mostrarsi imperturbabile: ha ripreso gli allenamenti come nulla fosse, anche se l’atmosfera durante il confronto con la squadra, a Trigoria, è stato descritto come immerso in un’aria cupa, di mortificazione e, quasi, impotenza.

Quella contro il sarà probabilmente l’ultima partita del tecnico sulla panchina giallorossa, e il gruppo sembra sull’orlo di una crisi di nervi. C’è chi ha pianto, negli spogliatoi. Emblema ne è il momento vissuto da , il rigore sbagliato in maniera grossolana e, in generale, una serie di prestazioni cariche di sacrificio e aiuto alla squadra, ma nulle dal punto di vista realizzativo. Triste e spaesato, l’attaccante si ritrova in una dimensione non sua, leader naturale di una squadra assetata di guide da seguire, di punti di riferimento ai quali rifarsi. «Mai rinunciare a qualcosa a cui non riesci a non pensare ogni giorno. Forza Roma», il romantico tweet, in inglese, postato da ieri pomeriggio, con sotto la foto di un’esultanza di gruppo dopo un gol. Un senso di appartenenza che lo porta a non credere molto nella causa, uno di quelli più dentro una situazione dalla quale provare a risalire contro il . A prescindere dal destino di .