24/01/2016 14:04
IL TEMPO (E. MENGHI) - Lo specchio della verità. Juventus-Roma può fare a pezzi il sogno scudetto dei giallorossi, oppure renderlo di nuovo possibile. Rispetto ad un girone fa, i ruoli si sono invertiti e i bianconeri sono tornati dove sono abituati a stare, scalando la classifica fino ad arrivare a -2 dalla vetta. Se loro cercano l’undicesima vittoria consecutiva in campionato, Spalletti va a caccia del primo successo e proverà a fare il colpaccio «copiando» la squadra di Allegri, che dai tempi di Conte fa del 3-5-2 il suo marchio di fabbrica, sperando di avere anche la stessa testa: «Se abbiamo l’idea di poter vincere, probabilmente – scommette l’ex Zenit – ci possiamo riuscire. Se al contrario pensiamo di non farcela, sicuramente sarà così e non potremo vincere. La Roma già sapeva fare la difesa a 4, per cui abbiamo dedicato più tempo alle prove con la linea a 3, che è legata un po’ al momento: mancando giocatori come Gervinho, abbiamo Digne e Florenzi a cui concedere 10 metri di terreno se hai un difensore in più. I più bravi, Juve compresa, insegnano che bisogna saper cambiare anche vestito: è possibile che si parte con i tre dietro. Specchio o non specchio, l’importante è esser belli: dobbiamo trovare la soluzione al nostro gioco e a quello che è il sistema tattico degli avversari».
Con il Verona il tecnico toscano è ripartito dal suo 4-2-3-1, ma non ha funzionato e gli è venuta l’idea di arretrare De Rossi tra Manolas e Rudiger (recuperato), con l’inserimento di «Willy» Vainqueur a centrocampo: «Domenica abbiamo fatto un po’ di confusione. Ora diventa una questione di metodi, obiettivi e lavoro: è un secondo passaggio che è molto più faticoso del primo, perché ti impegna nella tua totalità di professionista, di campione, di uomo che porta sulle spalle la responsabilità di un nome e di una città come Roma. La Juventus si è contraddistinta proprio per lo stile, per essere riuscita a trasferire nella testa dei giocatori cosa significa avere addosso quei colori. È qualcosa che anche noi dobbiamo imparare a fare».
Per le grandi risalite, però, c’è bisogno di avere fondamenta solide: «Non ci si ritrova alla ribalta se non è forte anche la "seconda squadra", ovvero tutti quelli che stanno intorno alla prima squadra, in primis la società. La Juventus ce l’ha». Uno dei leader bianconeri, Buffon, ha dichiarato che «è l’occasione giusta per far fuori la Roma dalla corsa scudetto» e potrebbe davvero essere l’ultima spiaggia per i giallorossi, che in caso di mancato risultato allo Stadium sprofonderebbero a -10 dalla Juve e rischierebbero di andare a -12 dal sogno: «Sono d’accordo con Gigi: è la circostanza giusta – risponde Spalletti – per tornare in corsa per obiettivi importanti». Magari con qualche regalo di Sabatini dal mercato: «Ho parlato con El Shaarawy e mi ha dato segnali positivi: se vuole tornare in Nazionale deve fare bene». Sottinteso «qui».
Gervinho lo terrebbe volentieri, ma «è un po’ turbato dalle altre proposte e le cose parziali non le voglio, si va a cercare qualcun altro. Vogliamo anche un rinforzo per la difesa, perché per Castan è importante riprendere confidenza con il calcio giocato e decideremo con lui la soluzione migliore. Ogni giocatore che verrà sarà approvato anche da me, ma mi fido di Walter». E di Dzeko, confermato in attacco con Salah e Nainggolan alle spalle: «Bisogna solo aspettarlo un attimo e lui arriverà». I suoi gol servono subito, perché dopo la notte dello Stadium potrebbe essere già troppo tardi per la Roma.