25/01/2016 14:22
LA REPUBBLICA - L'accusa piove addosso a Daniele De Rossi mentre ancora la partita dello Juventus Stadium è in equilibrio, sullo zero a zero: «Il capitano della Roma ha detto “muto zingaro di merda”, a Mario Mandzukic» scrivono i tifosi bianconeri, scatenati, sui social network. E, a riprova, “allegano” un link di Youtube in cui si vede il giocatore della Roma prendersela scompostamente con Mandzukic. I due stavano discutendo dopo che l’arbitro Banti aveva concesso un fallo di mano alla Roma. La telecamera riprende in primo piano De Rossi che, rivolto al collega croato, pronuncia effettivamente quelle parole.
Insomma, la Serie A non ha fatto in tempo ad archiviare la vicenda del «finocchio» sparato da Sarri in faccia a Mancini che una nuova polemica minaccia di riempire le pagine dei quotidiani per la prossima settimana. Il primo a intervenire sul caso è il presidente degli arbitri, Marcello Nicchi: «Sono episodi pericolosi, bisogna controllarsi di più». In teoria, dopo la riforma del presidente Figc Carlo Tavecchio - quello che venne travolto dallo scandalo di «Opti Poba’ mangiatore di banane » e degli «ebreacci» - un eventuale insulto razzista potrebbe essere punito con una squalifica fino a dieci giornate. In pratica, però, appare difficile che la cosa possa avere conseguenze.
C’è un precedente specifico: tra Spolli e Balotelli (l’insulto era simile) nel 2013. Il difensore del Catania ne uscì indenne e Balotelli si sfogò su Twitter: «Ah ah ah, per fortuna che c’è giustizia in questo paese». Nel luglio del 2014, il tennista Davide Fognini venne “sorpreso” dal telefonino di un tifoso a pronunciare le stesse parole contro il serbo Krajinovic. Chiese scusa. Chissà cosa farà De Rossi.