31/01/2016 14:38
IL TEMPO (E. MENGHI) - Il tacco della rinascita. El Shaarawy «ruba» la prodezza all’ex compagno dei tempi del Milan Ibrahimovic e, dopo sei mesi a Montecarlo, si prende la Roma. Subito decisivo, alla prima apparizione ufficiale in giallorosso, il Faraone torna a fare gol in Serie A e si presenta nel miglior modo possibile all’Olimpico: «Una bella soddisfazione, partire così mi rende contento, per me stesso, per la Roma e per la Nazionale. Ci ho provato, fortunatamente è andata bene, in allenamento qualcosa ho imparato da Ibraà». E i nuovi compagni hanno apprezzato, sotterrandolo in un abbraccio di benvenuto dopo il gol: «È stata un’emozione indimenticabile. Ora serve continuità, bisogna fare più punti possibile. Stiamo coi piedi per terra». Anche lui chiede continuità e fiducia al tecnico, per migliorarsi: «Il mio difetto era quello di estraniarmi dal gioco, con questo centrocampo ho più possibilità di entrare nel vivo dell’azione. Ora voglio recuperare la condizione, ho fatto fatica ma sono contento. Con Spalletti spero di crescere molto, sono qua per dare una svolta alla mia carriera. Sono partito bene, ma nel calcio le cose cambiano da un giorno all'altro e se non vinciamo col Sassuolo siamo daccapo». Il derby milanese non gli fa venire nostalgia: «Sarò neutrale, ma emozionato, perché il Milan rimane nel mio cuore».
Dei tre bosniaci in campo non è stato l’altro nuovo acquisto Zukanovic, né l’atteso Dzeko a chiudere la partita, ma un Pjanic ritrovato e che ha imparato la lezione: «Abbiamo fatto una buona gara, ma non conta niente: martedì c'è un'altra partita complicata. Dovevamo ammazzare prima la gara. Era importante vincere, soprattutto per la testa. Le vittorie facilitano tutto, questa la dedichiamo ai tifosi, che ne hanno bisogno». Sull’amico Dzeko non si sbilancia: «Decide Spalletti chi far giocare tra lui e Totti: il mister mette i migliori».