LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Con una squadra incerottata e in piena emergenza, è da Verona
che riparte la corsa sempre più solitaria di Rudi Garcia. Contestato, discusso, sull’orlo dell’esonero, il tecnico continua a mostrarsi imperturbabile e chiuso in una corazza difficile da scalfire. E così, senza Totti (ancora non convocato) e con un centrocampo a pezzi (De Rossi è partito per Verona ma ha problemi alla caviglia e Keita non c’è), la Roma dovrà dare segnali di evidente ripresa ai tifosi esasperati. «Sono qua per parlare del Chievo, una buona squadra- si difende subito Garcia- dovremo esser bravi a fare di tutto per vincere perché è il nostro obiettivo. Io sono sereno e combattivo come sempre». Apparentemente tranquillo, quindi. «Io parlo spesso con i dirigenti e il presidente, non ho bisogno di un’uscita pubblica da parte loro. Sto lavorando per il bene della Roma, per vincere, ed è l’unica cosa che mi motiva».