09/01/2016 13:09
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Tutto in un click. Questo cerca Garcia: l’accensione di un interruttore, la scintilla che possa rianimare la sua squadra improvvisamente, trasfor-mandola in una creatura vincente e continua. A cominciare da stasera, contro il Milan, gara che rischia di continuare a far traballare, e non poco, la sua panchina. «Ma io non ne parlo — spiega il tecnico — ho deciso di avere una comunicazione neutra, perché solo chi vince può aprirla, chi non lo fa deve stare zitto e lavorare. Dobbiamo ritrovare la vittoria, senza parlare di classifica fino a quando non riusciremo a collezionare una striscia una striscia di successi. E dovremo iniziare col Milan. Ora non c’è altro da fare o da dire». Continua quindi a trincerarsi dietro le solite banalità, pre e post gara, volutamente, Garcia, convinto comunque di poter uscire dal vicolo cieco in cui la sua Roma sembra essersi infilata. «Per le reti che prendiamo nei minuti finali non ci sono sempre le stesse cause — continua — una volta è colpa degli errori individuali, un’altra perché ci abbassiamo troppo, altra ancora perché compaiono i fantasmi di partite nelle quali è già accaduto e allora si pensa di andare a segnare una rete in più. Ma resto convinto che basterà un click, una gara che riusciremo a vincere soffrendo». Confermata la convocazione di Totti, al rientro dopo più di tre mesi, in uno stadio che, come consuetudine ormai vuole, non sarà per nulla pieno e accogliente. Pochi i biglietti venduti (circa 7mila), con la curva sud che porterà avanti la sua protesta anche nel 2016, e con gli altri settori piuttosto arrabbiati per l’andamento stagionale. «È un handicap per noi giocare in queste condizioni — ribadisce il mister francese — è triste giocare in uno stadio vuoto, ma da inizio stagione è così».