04/01/2016 13:29
IL TEMPO (A. SERAFINI) - Provarle tutte pur di aumentare le possibilità di raggiungere l'obiettivo. Non è un caso quindi che Walter Sabatini continui a mischiare le carte del mercato romanista, sempre più intricato da offerte, proposte e occasioni che a Trigoria non vorrebbero lasciarsi scappare.
Per questo dopo aver messo le mani sull'argentino Perotti (scelto per colmare il vuoto lasciato da Iturbe), il diesse non ha chiuso le porte alla possibilità di inserire un altro tassello nel reparto offensivo. E quando tra i soliti rumors di radio mercato è spuntato anche il nome di El Shaarawy, l'idea di poter arrivare al «Faraone» ha cominciato a concretizzarsi progressivamente ogni giorno di più. Un'accoppiata, quella con Perotti, che sulla carta sembrerebbe poco funzionale rispetto alle lacune e alle necessità prioritarie della rosa giallorossa, ma che comunque non è stata accantonata nella testa di Sabatini, tanto da convincerlo ad incontrare personalmente il giocatore durante le festività natalizie.
Una chiacchierata in cui entrambe le parti hanno mostrato lo stesso interesse. D'altronde l'italo egiziano non ha mai nascosto di voler tornare in Italia dopo l'ultimo fallimento in Francia con il Monaco, dove nella stagione in corso ha segnato soltanto 3 gol in 24 presenze complessive. Una in meno sotto il limite che avrebbe costretto il club del Principato a esercitare l'obbligo del riscatto nei confronti del Milan, un altro dei sogni infranti nella carriera di una delle promesse più esaltate mediaticamente, ma mai esplose fino in fondo. Troppe le chiacchiere girate intorno al nome del ventitreenne, troppi gli infortuni che lo hanno fermato sul più bello.
Qualità e talento però Sabatini non le ha mai scordate, convincendolo quantomeno a capire se ci fossero (o ci siano ancora) i presupposti per puntare su una nuova scommessa a gennaio dopo i fallimenti di un anno siglati Doumbia e Ibarbo. L'operazione, però, non è affatto semplice. La Roma infatti accoglierebbe El Sharaawy soltanto con la formula del prestito con diritto di riscatto, opzione che il Milan è disposta però a trattare soltanto di fronte ad un conguaglio economico già a gennaio e un incasso totale da almeno 11 milioni. Mentre il ragazzo è consapevole che il progetto romanista, preferito rispetto all'altra offerta arrivata dalla Fiorentina, sia il migliore per provare a giocarsi le ultime speranze di ricevere una convocazione al prossimo Europeo (Conte aspetta segnali), dall'altra parte a Trigoria sarebbe rischioso affollare l'attacco con un giocatore che in questo momento non può fornire certezze e garanzie.
Poi c’è l'obbligo di doversi occupare delle altre lacune nella rosa. A partire proprio dalla difesa: la necessità di acquistare un terzino e/o un altro centrale sta costringendo Sabatini a muoversi nel solito domino di operazioni. La Roma al momento può inserire in lista soltanto giocatori di formazione italiana (come El Sharaawy per esempio) o di età inferiore a 21 anni, anche perché la casella di Iturbe è già stata destinata a Perotti e il ritorno di Strootman sarà liberato dall'esclusione di Lobont. Quindi un nuovo arrivo fuori dai parametri potrà concretizzarsi soltanto di fronte ad un'ulteriore cessione, magari proveniente proprio dallo stesso reparto. La società per questo valuta le posizioni di Torosidis (poco disposto a lasciare Roma) e di Maicon, che scalpita e vorrebbe più spazio.
Le alternative rimangono comunque legate a determinati paletti: la preoccupazione di dover incappare in un altro caso Cole (registrati passi avanti per la cessione negli States) ha infatti lasciato in stand by la pista Adriano (che chiede un contratto fino al 2018) e quella che porta a Debuchy, terzino trentenne, già al Lille con Garcia e finito fuori dai piani dell'Arsenal, con cui però ha contratto fino al 2019.
Intanto oggi scade il prestito di Doumbia al Cska: sta valutando le offerte (Cina e Premier) e non ripasserà per Trigoria. Domani, invece, sbarca Gerson che non potrà essere tesserato prima di luglio.