14/01/2016 13:41
IL MESSAGGERO (G. LENGUA) - A Trigoria come se fosse ancora il tecnico della Roma, solo che ad allenare la squadra non c’è più lui ma Alberto De Rossi. Per Rudi Garcia quello di ieri è stato il giorno più lungo, l’ultimo da dipendente giallorosso. Mezz’ora dopo il suo arrivo nel centro sportivo ecco l’annuncio ufficiale dell’esonero da parte del club. Non certo una novità per il francese che da giorni aveva capito di avere il destino segnato. Così, una volta giunto in mattinata nel quartier generale romanista, invece di andare a prepararsi per dirigere l’allenamento, è salito direttamente nell’ufficio di Sabatini condividendo un’ultima sigaretta. Un confronto durato poco meno di un’ora durante il quale il dirigente ha ribadito la stima nei confronti dell’uomo ancor prima che del professionista. D’altronde a decidere di portarlo nella Capitale era stato proprio il ds, e ancora a lui è toccato comunicargli il sollevamento dall’incarico imposto a Miami dal presidente Pallotta.
IL COMMIATO DAL GRUPPO - Terminato il faccia a faccia con il direttore sportivo il destino ha voluto che, mentre Garcia veniva accolto dall’applauso della squadra al suo ingresso negli spogliatoi per il suo ultimo saluto ai giocatori, la sua compagna Francesca Brienza annunciasse in diretta a Roma TV, con un volto non certo dei più felici, il licenziamento del fidanzato-allenatore. Un discorso da uomo di calcio, quello fatto dal tecnico al gruppo prima di lasciarlo agli ordini di De Rossi senior, supplente almeno fino all’arrivo del suo successore Spalletti: «Ragazzi fatevi valere, io ho dato il massimo, ma il calcio va così. Mi dispiace».
I DIPENDENTI - Durante la sessione d’allenamento il francese ha fatto il giro di tutte le stanze di Trigoria per salutare le persone con cui ha vissuto i suoi due anni e mezzo romani: dagli addetti stampa, agli steward, passando per il nuovo media center, fino all’ultimo dei dipendenti. Più di qualcuno gli ha augurato di tornare presto in sella (anche se lo stipendio sarà garantito fino a giugno del 2018), e lui ha risposto con un sorriso ed un «Forza Roma, sempre». Insomma, Rudi si è goduto appieno le sei ore trascorse a Trigoria uscendo poco dopo il tramonto preceduto dai suoi collaboratori Frederic Bompard e Claude Fichaux (anche loro esonerati) a bordo delle rispettive auto piene di scatoloni. Simbolo di un’avventura ormai andata in archivio. In programma adesso il ritorno in Francia per andare a trovare la famiglia, in attesa che il telefono squilli per la chiamata di un nuovo club deciso a puntare su di lui dandogli così l’opportunità di vincere quei trofei vanamente inseguiti a Roma.