13/01/2016 13:34
IL TEMPO (A. SERAFINI) - Nessun saluto definitivo, soltanto l'imbarazzo di doverlo rimandare in attesa della decisione definitiva. Forse è stata l'ultima, ma senza dubbio è stata la giornata più complicata per Rudi Garcia, sbarcato ieri mattina intorno alle 9 a Fiumicino (tornava dal Pallone d’oro a Zurigo) con una valigia semi vuota, soprattutto di speranze.
Il tecnico francese ha attraversato le porte del centro sportivo con apparente normalità, l'unico modo per affrontare la squadra nello spogliatoio prima di dare il via alla seduta d'allenamento mattutina. Garcia infatti ha provato ad essere il più sincero possibile anche di fronte ai suoi ragazzi, che per primi gli hanno chiesto novità e comunicazioni sul suo possibile esonero.
«Io ne so quanto voi - ha replicato il francese - ho letto i giornali come voi, ma finora nessuno mi ha comunicato alcun tipo di cambiamento. Finché non succederà continuerò il mio lavoro nel modo più professionale possibile».
La squadra, infatti, è scesa regolarmente in campo qualche minuto dopo, nonostante l'evidente aria d'imbarazzo respirata all'interno del centro sportivo. Garcia ha provato comunque a rendere l'atmosfera più serena possibile, strillando e incitando in continuazione i ragazzi durante i consueti esercizi.
Tutto in attesa dell'allenamento pomeridiano e dell'arrivo a Trigoria di Walter Sabatini che dopo la nottata passata al fianco di Spalletti ha preferito incontrare personalmente Garcia in un breve colloquio privato. D'altronde tra i due (che si erano comunque già sentiti telefonicamente) il rapporto è rimasto e probabilmente rimarrà lo stesso anche dopo l'esonero.
L’annuncio della separazione è stato paradossalmente annunciato dalla fidanzata (e volto di Roma Tv) Francesca Brienza, che su Facebook ha risposto ai tanti messaggi dei tifosi che le chiedevano informazioni e ragguagli sulla situazione: «Io ho vissuto un altro mister, che ha amato la sua Roma in ogni momento e che non ha mai voluto prendere in giro nessuno perché persona eticamente corretta. Ma di questo e tanto altro ce ne ricorderemo meglio tra qualche tempo ne sono certa. Siamo fatti così! Ora onore a chi verrà». Parole di un addio certo, che però fino a ieri sera non è stato ufficializzato.
Il pomeriggio è scivolato tra un altro allenamento a ranghi e tempi ridotti (in palestra per 40 minuti scarsi) e il ritorno verso casa a Casal Palocco dove da ore lo stavano aspettando alcuni cronisti: «Non si fa così ragazzi - la replica di Garcia in attesa che si aprisse il cancello - è meglio che andate a casa». Con tono tranquillo, ma viso inevitabilmente provato, l'appuntamento è stato rimandato al pomeriggio di oggi, almeno dalle ultime comunicazioni ricevute prima di lasciare Trigoria.
In realtà la notte appena trascorsa a Miami porterà nuove comunicazioni questa mattina, quando Garcia saprà se presentarsi nuovamente o rimanere per la prima volta a casa in attesa dell'addio definitivo. Sarebbe in caso Alberto De Rossi a condurre la seduta pomeridiana. Situazione che a prescindere è stata gradita poco dall'allenatore, almeno nelle modalità. Dopo due anni e mezzo di permanenza nella capitale, la società avrebbe potuto comunque sollevarlo in attesa di un sostituto e affidare momentaneamente gli allenamenti ad una soluzione interna.
Lasciare la posizione in bilico e di conseguenza far condurre la squadra in campo da un allenatore virtualmente già esonerato non ha che aumentato il grado di confusione generale.
Garcia, comunque, è pronto a lasciare con un ricco contratto in tasca fino al 2018 e un bottino niente male di risultati: due qualificazioni in Champions League raggiunte, 92 partite totali alla guida della Roma, di cui 53 vinte, 25 pareggiate e 14 perse. Ma per ricominciare a sognare serve molto di più.