Roma, il giorno di Spalletti

13/01/2016 13:27

IL MESSAGGERO (U. TRANI) -  è ancora l’allenatore della Roma. Ma Spalletti è a Miami per convincere . Che si prepara ad annunciare il 5˚ tecnico dell’éra Usa. «Torno per finire il lavoro che ho iniziato» ha detto più volte il toscano ad amici, ribadendolo anche ai dirigenti giallorossi, a conferma che al cambio in panchina manchi solo l’ufficialità. Il candidato numero uno è sbarcato in Florida dopo mezzanotte (poco dopo le 18 negli States) e a cena ha conosciuto, come richiesto lunedì sera a , il presidente, alla presenza del . La fumata bianca è attesa per oggi, con il conseguente divorzio da che non ha ancora avuto la comunicazione ufficiale.

CONTRATTO E MERCATO Spalletti, partito da Firenze e arrivato a Miami via Parigi, sarà a Roma domani alle 10 (ha comunque un’altra prenotazione per anticipare l’arrivo già ad oggi) e, a meno di sorprese, farà il suo debutto domenica contro il Verona. Il contratto sarà di 1 anno e mezzo più opzione per la seconda stagione: 2,5 milioni la base dell’ingaggio, più premi a obiettivo. Nel colloquio con il presidente ha chiesto garanzie. Non solo tecniche. Più che nelle strategie di mercato, ha preteso autonomia nel lavoro quotidiano. Per riportare i «giusti comportamenti» all’interno del gruppo. Adesso accetta i preparatori e , a giugno se ne riparlerà.

DS DEPOTENZIATO , stavolta, non ha ascoltato i suggerimenti di che è il vero sconfitto dell’ennesima rivoluzione statunitense. Le 2 opzioni caldeggiate dal ds sono state bocciate dal presidente: 1) confermare fino alla conclusione della stagione; 2) ingaggiare il traghettatore per finire l’annata. In entrambi i casi, l’epilogo sarebbe stato comunque l’esonero del francese a fine campionato e l’ingaggio di o Emery. «La scelta dell’allenatore la indirizzo io» la sua risposta, lunedì via mail, al tifoso che ne ha criticato le ultimemosse. Ha poi reso pubblica quella replica che, già in serata quando è andato a incontrare Spalletti, si è trasformata in un boomerang. «Se affonda , affondiamo tutti» garantì poche settimane fa. Ora si occuperà del mercato. Fino al 2 febbraio. A saracinesche abbassate, deciderà se lasciare.

STAFF RIDOTTO Quando Spalletti, nel giugno del 2005, passò dall’Udinese alla Roma, si presentò con diversi collaboratori: Domenichini come vice, Bertelli come , Andreazzoli come tattico, Bonaiuti come allenatore dei portieri e Franceschi per il recupero degli infortunati. In un secondo tempo chiamò a Trigoria anche Baldini per l’addestramento della linea difensiva.Qui il toscano ritrova Franceschi e, per ora, conferma solo Domenichini, apprezzatissimo da chi lo ha seguito nei suoi 4 anni in giallorosso, e presente anche nell’esperienza in Russia. Bertelli è nello staff di , Andreazzoli ha interrotto il suo rapporto con la Roma e Bonaiuti è stato scelto da Handanovic all’Inter. Baldini è in stand by, perché punta a provare la carriera da primo.

APPROFONDIMENTO QUOTIDIANO A Spalletti «garba» semplicemente lavorare. Studia le caratteristiche dei suoi giocatori e sa quindi dove metterli in campo. Il sistema di gioco, dunque, sarà solo da scoprire in partita. In carriera ha utilizzato, provato e confermato più moduli. A Udine, ad esempio, scelse la difesa 3 perché in rosa non trovò i terzini adatti per la linea a 4. La prima gara ufficiale con la Roma, il 28 agosto 2005 a Reggio Calabria, partì con il che fu l’assettodei giornimigliori passati nella capitale. Perrotta e mediani, non avendo ancora Pizarro, con trequartista (sarebbe diventato falso nueve solo a dicembre) eMontella centravanti: la Roma vinse subito 3 a 0. Ma già alla terza gara passò al 3-5-2 con Panucci, Kuffour e Bovo davanti a Curci: 0 a 0 a Livorno. L’ultima gara sulla panchina giallorossa, il 31 agosto 2009 all’Olimpico, presentò il 4-1-3-2, con davanti alla difesa e quindi il rombo: 3 a 1 per la edimissioni.

LABORATORIO TATTICO Sulla ricchezza di interpreti della Roma attuale si è espresso, anche di recente, in pubblico. E agli amici ha confidato di essere pronto ad allenare «giocatori di qualità». In attesa di avere qualche rinforzo, capirà come intervenire in difesa. A destra potrà utilizzare anche ,ma non è da escludere che sistemi lì che, nella nazionale tedesca, fa il terzino e che, per la fisicità, considera strategico. sarà il Mexes di un tempo, ma non ha Chivu in rosa. Lì può piazzare anche , sperando di avere da l’innesto giusto. Per partire subito con il , gli manca il regista: magariciprova conPjanic. Sipuò, invece sbizzarrire con il 4-3-1-2: e le punte, Iago o trequartista, davanti alla difesa, e mediani. Gli ultimi 2 utilissimi anche nel : l’azzurro sa fare sia il mediano che l’ala tattica, volendo pure il trequartista alla Perrotta; il belga l’interditore e l’incursore (partendo dietro la primapunta).Tottisarà il viceDzekoGervinho ilcambioper , Iago l’esterno alto per l’equilibrio e il jolly offensivo.Manon scarterà il4-3-3.