Roma, ritorno al passato

16/01/2016 14:08

IL TEMPO (E. MENGHI) - Nel futuro della Roma c’è molto del suo passato. Non solo in panchina. Spalletti ha riportato a Trigoria Andreazzoli e ora vuole riproporre attaccante. Una sorta di ritorno alle origini fuori e dentro al campo. Il primo «acquisto» riguarda l’area tecnica: l’uomo che a molti ricorda l’infausta finale di Coppa Italia del 26 maggio è tornato a collaborare con il tecnico di Certaldo, dopo l’addio dell’estate scorsa. Era ancora sotto contratto con i giallorossi e ha detto subito sì alla chiamata dell’allenatore che nel 2005 lo portò nella capitale per la prima volta.

È arrivato invece il no a malincuore di Birindelli, che ha preferito restare a Trapani in qualità di responsabile del settore giovanile. Spalletti dovrà accontentarsi di un solo ex allievo dei tempi dell’Empoli: Pane si unirà a Domenichini e Baldini e farà parte del suo staff, anche se il regolamento gli vieta di comparire nei registri ufficiali, perché è stato esonerato dal Rimini in questa stagione e non può venire tesserato da un’altra squadra, ma lavorarci sì. Ieri pomeriggio vecchi e nuovi si sono al lavoro dividendo il gruppo per reparti e concentrandosi quasi esclusivamente sulla tattica per un’ora e mezza.

Il tutto sotto gli occhi soddisfatti ed entusiasti di , che in poche pillole ha riassunto il suo pensiero sull’allenatore, scelto per «capacità e conoscenza di tutto ciò che succede dentro, fuori e intorno al campo. Quanto tempo gli servirà? Solo un minuto, deve comunicare una singola idea: giocare per vincere, facendo tutto il necessario per riuscirci». Il primo tecnico italiano della gestione americana è anche l’ultimo vincente in giallorosso e ci tiene a ricordarlo: «Luciano ha già mostrato di saper vincere a Roma. Un nuovo allenatore comporta un nuovo inizio e questo crea inevitabilmente un clima di rinnovato entusiasmo, ma quest’ultimo va poi legato alla responsabilità di fare bene e migliorare la situazione attuale. I nostri obiettivi come club non sono cambiati e non cambieranno, vogliamo competere ai massimi livelli in campionato». Sul come i dirigenti non mettono bocca e lasciano fare a Spalletti, che sta di fatto vivendo a Trigoria: dorme lì dal primo giorno, lo ha fatto ieri e lo farà anche oggi, con tutta la squadra in ritiro. C’è tanto da fare e non vuole perdere nemmeno un minuto.

I pensieri dell’allenatore riguardano sicuramente il modulo da cui ripartire. Potrebbe confermare il di contro il Verona, ma con un grande cambiamento: nel tridente con e e non dietro ad inseguire le ambiziose orme di Dani Alves. L’indicazione è arrivata dalla scelta di far partecipare l’esterno di Vitinia, la cui posizione ha fatto speso discutere, alle esercitazioni specifiche per centrocampo e attacco, mentre Domenichini, Baldini e Andreazzoli curavano sul campo affianco le dinamiche difensive. Spalletti ha tre osservati speciali: , e . Li sprona a fare di più perché sa che possono emergere e vuole che lo facciano il prima possibile. Non si è peròconcentrato solo sui «big», anzi, in questi giorni l’ex Zenit sta rivalutando molti di quei giocatori rimasti finora nell’ombra, come , jolly per ma non per lui, che lo ritiene a tutti gli effetti un centrale di difesa. I titolari dovrebbero essere, comunque, e , con e terzini.

lo vede più come regista che come trequartista e, nell’ipotesi alternativa di un potrebbe essere il terzo dietro a , mentre in mediana sarebbe a restare fuori. Non rientreranno nel toto-formazione Gervinho (botta al ginocchio sinistro), (fastidio al ginocchio ) e (problema al polpaccio in via di guarigione). a mezzo servizio partirà dalla panchina, il resto lo racconterà Spalletti oggi alle 15 in conferenza.