16/02/2016 13:54
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Servivano gli ottavi di finale della Champions League per rivedere l’Olimpico pieno. E così, a distanza di 5 mesi dall’ultima volta, la Roma tornerà a giocare davanti a quasi 60mila spettatori. La sfida di domani sera contro il Real Madrid è la scossa che serviva alla città giallorossa, mobilitata nuovamente in massa per sostenere la nascente creatura spallettiana. Terminate curve e distinti Sud, distinti Nord in via di esaurimento. Restano tagliandi di Tevere e Monte Mario, per un ritmo di vendita che anche oggi porterà a numeri importanti nei settori più cari. E tanta passione non si registrava sempre da una sfida di Champions, da quel Roma-Barcellona del settembre scorso, che portò all’Olimpico quasi cinquantottomila paganti. Numeri che hanno sorpreso la dirigenza romanista e le autorità che stanno organizzando la sicurezza dentro e fuori lo stadio. Ieri in questura se n’è parlato in un tavolo tecnico con il questore Nicolò D’Angelo e il capo di Gabinetto Roberto Massucci per stabilire il piano per l’affluenza del pubblico e il monitoraggio delle zone nevralgiche. La gara non è considerata da codice rosso.
In curva Sud non ci saranno i gruppi organizzati, che non hanno acquistato il biglietto in prelazione, con il settore più caldo esaurito in vendita libera. Un fatto storico, che segna un cambiamento nel modo di vivere il cuore del tifo, in attesa di capire cosa accadrà la prossima stagione. Saranno, comunque, circa 600 gli agenti impegnati domani sera. A Villa Borghese si raduneranno i circa 1.500 sostenitori del Real. Il club madridista ha venduto biglietti solo ai tesserati, escludendo di fatto i pericolosi Ultras Sur storicamente gemellati con la Lazio. Un accorgimento che ha convinto la polizia spagnola a inviare solo tre suoi agenti a Roma. Le zone del centro a rischio contatto saranno comunque pattugliate per evitare contatti e una brochure in lingua madre, messa a disposizione dalla questura fornirà ai tifosi dei blancos le indicazioni per muoversi meglio in città. Quella di domani sera sarà la prima partita che verrà gestita con il nuovo modello di sicurezza varato la scorsa settimana in Prefettura: le forze dell’ordine si occuperanno solamente del pre-filtraggio, mentre gli steward gestiranno la zona dei tornelli e l’interno dei settori.
Non vede l’ora di giocare contro un avversario che ha incontrato più volte in carriera, Keita. “Quando ero al Barcellona era un po’ un derby, come qui con la Lazio – spiega il maliano a Roma Radio – è una partita importante, per società, per squadra e tifosi. Bisogna crederci, prima di tutto, poi lavorare con il mister. È una grande squadra, ma non impossibile: il Real ha già perso qualche partita». E chissà se Spalletti deciderà proprio di affidarsi all’esperienza data dai tanti confronti con i Blancos di Keita, che era molto legato a Garcia, ma riconosce la scossa data dal cambio in panchina. «Abbiamo cambiato mentalità, perché quando si cambia l’allenatore, vuol dire che qualcosa non va. In questo momento sta invece andando tutto bene: siamo a 4 vittorie consecutive ed era tanto che non succedeva». Emozionato, ma determinato Perotti, all’esordio in Champions League con la maglia della Roma. «Non sarà facile per il Real giocare all’Olimpico – ha detto l’argentino a una radio spagnola – abbiamo molte possibilità di essere la sorpresa di questo turno, dovremo mettere pressione ai loro centrocampisti».