LA REPUBBLICA (L. MONACO) -
Vengono confermate le prime multe per il cambio di posto e la curva Sud rilancia la protesta: all’Olimpico non si torna. Stesso discorso sul fronte laziale: la Nord diserterà gli spalti di casa «
fino a quando non verranno rimosse le barriere di frazionamento ». Risultato?
Il derby Lazio-Roma del 4 aprile si giocherà senza la componente più calda delle due tifoserie. Lo stadio forse non sarà un acquario come è accaduto all’andata, ma gli ultrà, quasi certamente, resteranno lontani. Svaniti come in un sogno gli striscioni di sfottò, il tifo continuo e le coreografie, ma anche gli insulti e gli incidenti.
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I tifosi però hanno dedotto che non ci si può fidare - rileva Lorenzo Contucci, avvocato specializzato in normative anti- violenza –
il 22 febbraio è stata notificata la prima delle 50 multe per Roma-Juventus. Il prefetto ha risposto che non era stato presentato lo scritto difensivo, regolarmente inviato. Ora ricorreremo al giudice di pace, ma l’evento in sé è un chiaro messaggio». Dunque, la protesta continua anche per il derby. Resta da capire se i gruppi ultrà decideranno di acquistare ugualmente i tagliandi al fine di lasciare la Sud deserta, o meno.
I laziali hanno già deciso. «La curva Nord resterà vuota - conferma uno dei responsabili, Yuri Alviti – chiediamo ai tifosi di rispettare lo sciopero». Stesso discorso per i 2000 soci del Sodalizio biancoceleste. «Non entreremo in tribuna Tevere per solidarietà con la curva - dice il presidente, Antonio Bravaccini – la storia della nostra tifoseria vale più di un derby».