Keita spacca Roma «Troppi quei fischi»

06/02/2016 14:12

, con le sue dichiarazioni, non rischia mai di essere banale. Quando arrivò a Trigoria disse a chiare lettere di non essere giunto nella Capitale per fare la panchina  Un anno e mezzo fa, infatti, appena messo piede a Roma, espresse chiaro un concetto: «Ogni stagione si riparte da zero. Gioca chi sta meglio». Mai parole furono più azzeccate, considerato il suo recente e forte utilizzo nonostante la carta d’identità suggerisca la non più fresca età dei 36.

Al netto delle prestazioni in campo, sono le parole del maliano a fare la differenza: «La Roma è un club magnifico — ha detto — ma quando le cose vanno male e mentre giochi sbagli un controllo i tifosi fischiano, tutto diventa difficile. Non conosco un giocatore che riesca a giocare bene quando i tifosi lo fischiano, mai visto. Eppure ho giocato con grandi campioni, è impossibile». parla chiaro ed in modo diretto, esprimendo sensazioni che sono affini a buona parte dello spogliatoio giallorosso. «La cosa più importante, quando le cose vanno male, è aiutare la squadra, aiutare il calciatore», ha aggiunto il centrocampista. Le sue dichiarazioni hanno lasciato il segno, facendo aprire dei dibattiti nella piazza dei tifosi, mentre in radio in molti non si sono riconosciuti nelle sue parole.

L’addio di che tanto lo aveva voluto a Roma ed il conseguente arrivo di sembravano poter  scrivere la parola fine sull’avventura del maliano nell’universo giallorosso. Il tecnico di Certaldo invece, ha ritrovato nell’ex uno degli uomini sul quale ripartire « è un uomo con carattere, ma un allenatore dipende soprattutto da suoi calciatori — ha detto il centrocampista —. Un tecnico può comunicare le sue idee, può dirci cosa dobbiamo fare ma poi in campo andiamo noi. Basta vedere cosa ha fatto a Roma Luis Enrique e cosa fa ora al : lì si capisce l’importanza dei giocatori. È ovvio che contino anche le idee. Ma la cosa più importante è che la squadra abbia fiducia nell’allenatore. È tornata la fiducia tra di noi, ci sentiamo di nuovo una squadra forte — ha spiegato —. Il Real Madrid? È fortissimo, ma nel calcio può accadere di tutto».  Persino il ritorno dell’entusiasmo.

(gasport)